Albertini si sfila dalla corsa a sindaco di Milano: "Non posso accettare per ragioni personali"

Milano, 6 mag. (askanews) - Gabriele Albertini si sfila dalla corsa per diventare sindaco di Milano, tanto spinta da Matteo Salvini che proprio nei giorni scorsi lo aveva incontrato per convincerlo a candidarsi tra le fila del centrodestra sfidando il sindaco uscente, Giuseppe Sala. Lo fa con una lettera sul quotidiano Libero, che aveva lanciato un appello affinchè accettasse l'incarico. "Mi sono fermato davanti alla mia famiglia... 'bicellulare', (siamo solo in due a vivere insieme) e a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per lei così insopportabile, per un terzo quinquiennio - scrive - Ecco allora, che, dopo avervi ringraziato, vi chiedo scusa, miei cari concittadini! Non ho corrisposto alle Vostre attese! Mi sono sottratto alle Vostre richieste ed ho preferito sperare di trascorre, serenamente, con la mia famiglia, finchè ci sarà salute, l'ultimo ottavo di vita media, dopo averne trascorsi sette, anche grazie a Voi, con grandi soddisfazioni. Spero vorrete perdonarmi!". Nella lettera, accorata, l'ex sindaco di Milano ringrazia tutti per il sostegno ricevuto in queste settimane "in particolare, il presidente Berlusconi, che non mi ha fatto mancare il suo sostegno e la sua affettuosa amicizia". E poi però pur sapendo di dire qualcosa "che, forse non piacerà a Matteo Salvini, con me, così coraggioso e generoso, nel sostenere la mia candidatura, nè agli altri leaders del centrodestra" oltre che ai giornalisti di Libero, a partire dal direttore Pietro Senaldi, lancia quella che sarebbe stata la sua idea di squadra per Palazzo Marino: "Se fossi stato candidato e se fossi stato eletto - scrive - ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala d'entrare nella giunta municipale, come vicesindaco, d`unirsi a me nel governo della città, magari, accompagnato da alcuni assessori, suggeriti da lui e/o dalle forze poliche responsabili che lo sostengono". Mlo


AGI – Gabriele Albertini non sarà il candidato del centrodestra alle prossime elezioni che serviranno per scegliere il nuovo sindaco di Milano. Con un atteso comunicato pubblicato sul proprio sito, l’ex sindaco del capoluogo lombardo ha scritto che “purtroppo, per un insieme di ragioni personali, non posso accettare questa generosa opportunità offertami”.

Albertini si è rivolto “ai concittadini milanesi, agli amici e sostenitori, ai leader del centro-destra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, e Silvio Berlusconi“, al quale ha rivolto “con affetto un augurio di pronta guarigione”. Ebbene, a tutti loro, Albertini ha sostenuto di dover dare “una risposta dopo settimane in cui ho sentito l’affetto e il sostegno di voi tutti. Alcuni sondaggi m’avevano indicato come possibile candidato vincente nella imminente consultazione elettorale per la scelta del Sindaco di Milano”. Ma, appunto, “purtroppo devo comunicare che per un insieme di ragioni personali non posso accettare questa generosa opportunità offertami”.

“Per Milano serve un candidato giovane”, ha aggiunto Albertini, nella sua comunicazione che, ha spiegato, è venuta “in un giorno a me caro, che coincide con la data in cui nel 1997 ho giurato da Sindaco per la prima volta”. Albertini ha ribadito “la mia disponibilità nel corso della futura campagna ad accompagnare il candidato sindaco, sia nei contenuti, sia nella definizione e nella partecipazione ad una lista civica, fattore, secondo me, fondamentale per la vittoria elettorale”.

“In secondo luogo – ha continuato – ritengo che, per le sfide che aspettano Milano, il candidato o la candidata debba essere giovane (il 15 maggio 1997 avevo 46 anni), rappresentare le categorie produttive in vista della imminente ripresa, e conoscere tutte le realtà di questa multiforme ed articolata città, anche quelle rese più fragili dalla pandemia. Anche la squadra dovrà essere attentamente scelta, ma anche competente, laboriosa, adeguatamente bilanciata tra i generi”.

Infine, Albertini ha voluto “ribadire un concetto a mio modo di riflettere fondamentale: il governo guidato da Mario Draghi si appresta a varare una serie di misure che assicureranno all’Italia risorse europee per 209 miliardi per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria. In virtù di questo anche Milano riceverà una disponibilità ingente di risorse (circa 18 miliardi di euro)”.

Ebbene, ha concluso, “ritengo che queste risorse eccezionali debbano essere gestite da una amministrazione eccezionale, ovvero una vasta coalizione di forze politiche e produttive, responsabili e volenterose”.

Source: agi