Tra Modena e Sassuolo a partire dal 3 giugno e fino a domenica 5 giugno, la manifestazione – nata dalla kermesse dedicata alla piccola e media editoria italiana – conferma la vocazione letteraria. In concorso lungometraggi e cortometraggi d’autore. Tutte le proiezioni saranno ad ingresso gratuito. Vincitrice del Buk Festival Award 2022 la band modenese “Ologramma”
Fonte: Ufficio Stampa
Al via venerdì 3 giugno, a Modena e Sassuolo, la terza edizione di BUK Film Festival, il cartellone cinematografico con forte vocazione letteraria perché nato dalla storica kermesse dedicata alla piccola e media editoria italiana, ma con percorsi in costante evoluzione.
Ideato e diretto da Francesco Zarzana, BUK Film Festival vede quest’anno in gara 3 lungometraggi e, per la prima volta, 3 cortometraggi d’autore: filo rosso delle opere selezionate è da un lato l’ispirazione letteraria, dall’altro la ‘specialità’ dei luoghi che hanno ospitato i set delle produzioni in programma.
A suggello di BUK Film Festival 2022 il Gala della domenica al cinema Astra di Modena, con due anteprime assolute, scritte e dirette da Francesco Zarzana: il cortometraggio “Il buio e la luce”, dedicato al percorso di guarigione da encefalite autoimmune della modenese Alessia Bellino, e il lungometraggio “Ologramma” che racconta la straordinaria band di ragazzi con differenti disabilita’, diventati supporters di grandi artisti come Vasco Rossi, del quale hanno aperto sabato scorso (28 maggio) l’atteso concerto a Imola.
«Ci sono emozioni che resteranno sempre scolpite nella tua mente – spiega il regista Francesco Zarzana, che ha fortemente voluto il nuovo lungometraggio dedicato alla band degli Ologramma – Sono stati indimenticabili i tanti mesi trascorsi insieme ai ragazzi di Ologramma per realizzare il film. Ma la vera emozione per tutti noi è scattata con il concerto di Vasco Rossi a Imola, dove abbiamo potuto chiudere il film con la grande disponibilità del rocker di Zocca che ha scelto gli Ologramma per aprire il suo concerto davanti a novantamila persone. Così il nostro docufilm inizia il suo cammino, mi auguro possa far comprendere quanto la musica sia uno strumento importante per realizzare valori come l’inclusione».
BUK Film Festival è realizzato con il sostegno della Fondazione di Modena, del Comune di Modena, del Comune di Sassuolo, di Bper Banca e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna. Anche quest’anno una Giuria internazionale affiancherà il voto del pubblico in sala, decretando le opere vincitrici: sarà composta dalle attrici Mathilde Mosnier, diretta da registi prestigiosi come Eric Rohmer e Martin Ziegler, Valeria Zazzaretta e Marilù Pipitone, volti familiari al pubblico delle fiction e serie Tv. Tutte le proiezioni saranno a ingresso gratuito, info e aggiornamenti su bukfestival.it
Entrando nel dettaglio del programma: ad aprire le proiezioni dei lungometraggi in concorso sarà, venerdì 3 giugno alle 21 al Cinema Astra, “Un divano a Tunisi” (Francia), il film di Manele Labidi Premio del Pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia – Giornate degli Autori 2019. Realizzatrice francese di origine tunisina, Manele Labidi ritrova le sue radici attraverso l’epopea di Selma, eroina scapigliata in bilico tra due culture.
Disorientata come la sua psicanalista davanti a un paese in mutazione, la regista sceglie la commedia e si confronta con le barriere culturali di una comunità che si dimostra scettica verso la pratica analitica. Selma (Golshifteh Farahani) è infatti una giovane psicanalista dal carattere forte e indipendente cresciuta a Parigi insieme al padre: quando decide di tornare nella sua città d’origine, Tunisi, determinata ad aprire uno studio privato le cose non andranno come previsto. La ragazza si scontrerà con un ambiente non proprio favorevole, i suoi parenti cercheranno di scoraggiarla, e lo studio inizierà a popolarsi di pazienti alquanto eccentrici…
Sabato 4 giugno alle 21 a Sassuolo – Crogiolo Marazzi i riflettori si sposteranno sul film “Il giardino segreto” (Gran Bretagna), di Marc Munden, interpretato dal premio Oscar Colin Firth e da Julie Walters. Il lungometraggio è l’adattamento del celebre romanzo di Frances Hodgson Burnett, uno dei più famosi e amati classici della letteratura di tutti i tempi, che solo in Italia ha venduto milioni di copie. Generazioni di bambini si sono affezionati alla piccola Mary che, costretta a trasferirsi nella misteriosa casa dello zio a seguito della morte dei suoi genitori, scopre l’esistenza di uno splendido giardino abbandonato in cui sono celati i segreti della sua famiglia.Un film fortemente voluto dai produttori di Harry Potter e Paddington, un viaggio in una dimensione fantastica nei misteri di un luogo magico, luogo di avventure che cambierà per sempre il corso della vita dei protagonisti.
Terzo lungometraggio in gara è l’italiano “La porta sul buio”, un film di Marco Cassini che la produzione e il regista hanno volto ambientare in Abruzzo, a L’Aquila, nella città che si stava ritrovando dieci anni dopo il terribile terremoto del 2009.
Sarà proiettato a Modena, nella Sala Truffaut, sabato 4 giugno, a conclusione del programma dei corti, alle 16.45. Nelcast Gaia Messerklinger, Stefano Patti, Stefano Muroni. Il film ruota intorno a una coppia, Claudia e Marco, in crisi già da un po’. I due hanno preso in affitto una casa a un prezzo molto conveniente. C’è una sola raccomandazione, da parte del proprietario: non aprire la porta blu. Presto iniziano ad accadere strani episodi: oggetti che si muovono, voci, rumori… Marco crede che siano solo suggestioni, Claudia invece è sicura che tutto sia riconducibile alla porta. E che quella casa, in fondo, nasconda un segreto. Un segreto che potrebbe cambiare la vita di entrambi per sempre.
I cortometraggi in concorso saranno presentati di seguito sabato 4 giugno nella Sala Truffaut di Modena, dalle 16: si parte con “Il pregiudizio” scritto e diretto da Giuseppe Celesia, nel cast insieme agli attori Pino Quartullo e Manuela Donzelli. La storia è liberamente ispirata alla novella “La Patente” di Pirandello, ma attualizzata ai giorni nostri. Rosario Chiarchiaro, interpretato dal noto attore Pino Quartullo, è un uomo emarginato dalla società perché considerato uno iettatore. Agli occhi dell’Avvocato D’Andrea, interpretato da Giuseppe Celesia, scrupoloso e ligio al dovere, tutto ciò è inaccettabile. Ma scoprirà che il vero obiettivo di Chiarchiaro è quello di ottenere una sorta di “patente” di iettatore con cui pretendere di essere pagato per evitare i suoi malefici.
Si prosegue con “Ferruccio, storia di un robottino”, di Stefano De Felici con Claudio Abbiati e Tommaso Tognotti. La storia dell’inventore Duccio che tenta nel suo laboratorio casalingo un’impresa eccezionale. Grazie alla sua determinazione e a un pizzico di magia, un cortocircuito darà vita a Ferruccio, il robottino nato dall’assemblaggio di aggeggi a cui è stata stravolta la destinazione d’uso.
Terzo cortometraggio in gara è “Tragedia annunciata”, di Fulvio Arrichiello con Ernesto Mahieux e Paola Senatore. Riflettori su una giovane donna con borsa a tracolla, che entra in un palazzo, bussa alla porta e trova un uomo seduto alla scrivania di un ufficio piccolo e male illuminato. L’uomo le offre un caffè e inizia a porle delle domande. La donna scoprirà una amara verità.
Gran finale di BUK Film Festival domenica 5 giugno, nel Cinema Astra di Modena: dalle 16 la proclamazione e premiazioni dei vincitori per i lungometraggi e cortometraggi e l’assegnazione del Premio Buk Film Festival 2022 all’attrice Carmen Di Marzo.
Subito dopo spazio alla proiezione dei due lavori in anteprima assoluta, entrambi a firma di Francesco Zarzanache ne ha siglato la sceneggiatura e curato la regia. “Il buio e la luce” titola il cortometraggio (15’), dedicato alla storia vera di Alessia Bellino, giovane giornalista e creativa modenese, e al suo percorso di guarigione da encefalite autoimmune. E ad accompagnare lo spettatore sarà proprio la voce fuori campo di Alessia che è interpretata dalla nota attrice francese Manon Elezaar, mentre un’altra attrice francese, Mathilde Mosnier, e Fabrizio Coniglio, completano il cast.
E subito dopo l’attesissima proiezione del lungometraggio “Ologramma – Musica per l’inclusione” (docufilm – 60’), dedicato alla band modenese con una quarantina di elementi, composta da ragazze e ragazzi con differenti disabilità. Vincitori del BUK Festival Award 2022 «per la capacità di coniugare in maniera eccellente in tutte le esibizioni musica, letteratura ed emozioni, raccogliendo un percorso decennale di inclusione e di successi», gli Ologramma sono stati applauditissimi sabato 28 maggio all’autodromo di Imola in apertura del grande concerto di Vasco Rossi.
Nata nel 2010, la band include sia ragazzi che presentano disabilità più o meno gravi, sia ragazzi che “semplicemente” amano fare musica insieme e trovano in questo contesto uno spazio adeguato alla loro creatività: un laboratorio permanente di inclusività in cui la musicoterapia è efficacemente applicata. Alla musica sono intervallate diverse testimonianze sia di alcuni componenti del gruppo, sia da genitori e musicoterapeuti. Le parti di fiction sono interpretate da artisti del calibro di Stefano Masciarelli, Marcella Granito, Rosario Petix, Claudia Campagnola e ancora Marilù Pipitone, Fabrizio Coniglio, Valeria Zazzaretta, Roberta Procida, Carmen Di Marzo, Tiziana De Giacomo, Eleonora Mazzotti.