Visione, incontro e luogo: sono le tre parole chiave che raccontano la partnership di Eni con Videocittà, festival della visione e della cultura digitale ideato da Francesco Rutelli, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich, che esplora le forme più avanzate dell’audiovisivo e dei linguaggi digitali nel contesto culturale nazionale e internazionale. Dopo il successo dello scorso anno, che ha registrato oltre 15mila presenze, la kermesse, alla sua VI edizione, si svolge dal 13 al 16 luglio nella più grande area di archeologia industriale d’Europa: il Gazometro di Roma. In un’ottica di continuità con la precedente edizione, il tema di quest’anno è ancora la Transizione.
Con Eni, Main Partner, il contributo di MiC, Regione Lazio, Comune di Roma e in collaborazione con Anica, quattro giorni di contaminazioni artistiche tra creazioni immersive, videoarte, talks, live musicali e av performances. Centrale la scelta di Eni di riproporre il festival all’interno del Complesso del Gazometro, presso il quale è stato di recente inaugurato il progetto ‘Road – Rome Advanced District’, la rete di imprese promossa da Eni e supportata da altre grandi aziende italiane. Il Distretto, polo di ricerca tecnologica con headquarter presso l’area, è dedicato alle nuove filiere energetiche e aperto al mondo dell’università, dei centri di ricerca e delle startup.
E’ Mattia Voltaggio, Program Manager Officer Road, a raccontare le “tre parole chiave di questo luogo: il primo è la ‘visione’, siamo al festival della ‘visione’ e questo luogo nella sua riqualifica incarna il processo che Eni sta portando avanti di transizione energetica, diventa quindi il luogo in cui raccontare e rendere palese il nostro percorso; la seconda parola chiave è l”incontro’, all’interno di questo spazio stiamo creando il ‘Rome Advanced District’ quindi un luogo in cui mettere insieme aziende, startup, università e centri di ricerca per creare innovazioni e tecnologie che potranno andare a beneficio della comunità; la terza parola è ‘luogo’ perché il Gazometro che rivediamo con questa meravigliosa istallazione è proprio un luogo di rigenerazione urbana, un progetto che punta a restituire alla collettività un’icona della città di Roma che diventa un luogo di incontro e aggregazione”.
Si tratta della spettacolare e monumentale opera site-specific Mater Terrae firmata dallo studio artistico internazionale Sila Sveta che investe il cilindro metallico più grande del Gazometro con un vortice di proiezioni video in stretto dialogo con le musiche originali del produttore e compositore Mace. L’installazione è prodotta da Eni, curata da Videocittà, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani. Un’ulteriore creazione site-specific valorizza la seconda struttura architettonica dell’area del Gazometro: l’Altoforno è infatti oggetto di un intervento curato da None Collective con una serie di contenuti video sul tema della Transizione, che fanno da quinta immateriale a Live e DJ set.