Uso del suolo e cambiamento climatico, sono questi i due macro temi al centro di uno dei bandi della Fondazione Cariplo in uscita ad inizio luglio. L’intervento rientra nella programmazione dell’ente filantropico di via Manin sviluppata a cavallo tra il 2020 e il 2021 con la quale si richiedeva ad organizzazioni sia pubbliche che private di mettere in condivisione banche dati per poter avviare dei percorsi di ricerca comuni. Ad aver aderito, tra gli altri, la Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo ETS: ”La nostra organizzazione – spiega Cristina Lavecchia, direttrice dell’Osservatorio – è un ente meteorologico che si occupa di meteorologia applicata. La nostra rete di monitoraggio consta di circa cinquanta stazioni di rilevamento su scala nazionale, di cui circa venti derivano da osservatori storici dell’area lombarda e sono collocate tra Milano, Lodi e la Brianza. La scelta è stata quindi quella di offrire la condivisione dei dati delle nostre stazioni”.
E se è vero che i dati meteorologici e climatici influenzano numerosissime attività umane come l’agricoltura, la navigazione marittima, aereonautica, l’energia e persino la salute pubblica è vero anche e soprattutto il contrario: ”E’ facilmente intuibile come sia fondamentale – prosegue Lavecchia – indagare questi fenomeni per le ricadute che essi hanno sulle varie attività economiche e più in generale antropiche, ma anche come queste ultime impattino in modo sostanziale nell’influenzare il clima. E’ questo il focus del bando scientifico proposto dalla Fondazione Cariplo che va ad indagare l’interazione tra il tema climatico e l’uso del suolo con tutto quello che è connesso alle pratiche agricole e l’influenza che queste possono avere sul sistema climatico. Il clima assieme al suolo sono delle componenti vitali poiché oltre a garantire la biodiversità assicurano servizi ecosistemici che ci permettono di vivere. Pensiamo alla produzione del cibo, alla purificazione dell’acqua ma anche ad un fenomeno importantissimo: l’assorbimento del carbonio nel suolo”.
Quando si pensa infatti alle emissioni di CO2, che sono alla base del riscaldamento globale, si parla moltissimo delle foreste che assorbono questa sostanza e la stoccano, ma un’altra fonte fondamentale di stoccaggio è rappresentata indubbiamente dal suolo ”Negli ultimi cinquanta, sessant’anni l’agricoltura di tipo industriale ha reputato di poter superare tutte le problematiche – prosegue la direttrice dell’Osservatorio Meteorologico di Milano – connesse alle coltivazioni attraverso l’uso di fertilizzanti, ma l’uso intensivo di questi prodotti, unito alla pratica delle monoculture, ha impoverito larga parte del suolo compromettendo di fatto la sua capacità di stoccaggio del carbonio. In questo contesto, indicatori e metriche, che permettano di valutare l’interazione tra il sistema climatico e quello agricolo può favorire i processi di coltivazione che siano rispettosi dell’ambiente e possano restituire al suolo le proprie prerogative, indispensabili quanto quelle delle foreste”.
Il bando della Fondazione è quindi un’operazione complessa per le implicazioni di tipo ambientale, sociali ed economiche e che richiederà da parte dei ricercatori vincitori un approccio multidisciplinare, potendosi avvalere anche delle competenze e delle analisi dei dati che la Fondazione Osservatorio di Milano metterà a disposizione, dati che si andranno ad incrociare con quelli di un’altra storica istituzione del settore la Fondazione Patrimonio Ca’ Granda che fornirà dati di tipo agricolo e di conseguenza analisi di tipo fisico biologico. ”L’idea è quindi – conclude la direttrice – quella di offrire a questa enorme mole di dati una veste di tipo applicativo”.