Aerei: cosa sono turbolenze e quanto sono pericolose


Non è ancora chiara la dinamica della morte di un anziano passeggero sul volo Singapore Airlines partito da Londra e costretto oggi a un atterraggio di emergenza a Bangkok dopo aver attraversato una violenta turbolenza. Quel che è certo è che si tratta di un’evenienza rarissima ma non priva di precedenti. Dal 1979, ovvero da quando i moderni sistemi satellitari consentono di rilevarle, le turbolenze hanno causato il decesso di tre persone a bordo di voli commerciali, l’ultimo dei quali nel 2009, riferisce la Federal Aviation Administration (Faa) statunitense.
I pochi secondi in cui un vuoto d’aria causa la rapida perdita di quota dell’aereo possono essere ricordati come tra i più terrificanti della propria vita anche da una persona che non abbia paura di volare e, difatti, sarebbe stato un attacco cardiaco a stroncare il passeggero perito sulla tratta Londra-Singapore. Se si è seduti al proprio posto con la cintura di sicurezza ben allacciata e il tavolino chiuso il rischio di farsi male è però bassissimo. Se si è invece in piedi si può venire sbattuti con violenza contro il soffitto o le cappelliere o essere colpiti da bagagli e altri oggetti presenti in cabina. È per questo che l’80% delle 146 persone ferite in modo “serio” a bordo di voli di linea dal 2009 al 2022 è composto da membri dell’equipaggio, che quando servono i pasti rischiano di farsi travolgere da un pesante carrello che trasporta bevande bollenti. La turbolenza è un movimento d’aria irregolare che provoca mutamenti repentini nell’altitudine o nell’angolo d’attacco dell’aereo. Le cause possono essere molteplici: la pressione atmosferica, l’aria intorno alle montagne, le tempeste o le correnti a getto, veloci flussi d’aria nei livelli superiori dell’atmosfera. Le turbolenze vengono classificate in tre categorie: le “leggere”, che ad altezza di crociera riguardano il 3% dell’atmosfera; le “moderate”, che ne riguardano l’1%, e le “severe”, la cui incidenza è limitata a pochi decimali.
“C’è la turbolenza leggera, che mette un po’ a dura prova la cintura di sicurezza, ma il servizio di ristorazione può continuare e probabilmente puoi camminare per la cabina, magari con qualche difficoltà”, aveva spiegato alla Cnn il professor Paul Williams, professore di meteorologia presso l’università di Reading, “poi c’è una moderata turbolenza, una certa tensione per le cinture di sicurezza, tutto ciò che non è fissato si sposta e camminare è difficile; agli assistenti di volo viene solitamente chiesto di prendere posto”. Infine la peggiore, la turbolenza severa. “È più forte della gravità, quindi può inchiodarti al sedile e se non indossi la cintura di sicurezza verrai sballottato all’interno della cabina”, spiega l’accademico, “questo è il tipo di turbolenza che provoca lesioni gravi, come ad esempio fratture”. Uno dei tipi più pericolosi di turbolenza è quella conosciuta come turbolenza in aria libera, che non dà alcun avvertimento visibile e spesso si verifica quando i piloti non hanno acceso il segnale della cintura di sicurezza allacciata. “È completamente invisibile a occhio nudo, ai radar, ai satelliti”, spiega ancora il meteorologo, “ce ne accorgiamo solo quando un aereo la attraversa”. Ed è un fenomeno che, secondo numerosi esperti, è destinato ad aumentare a causa del cambiamento climatico, che sta causando maggiore instabilità nelle correnti a getto e accelerando la velocità del vento.
Secondo il professor Williams, nel 2050 i piloti dovranno aspettarsi di avere a che fare con il doppio delle turbolenze in aria libera registrate al momento. Ma, rassicura, una turbolenza non è in grado di far precipitare un aereo di linea. Meno rassicuranti i dati su jet privati a ultraleggeri, che quando attraversano una turbolenza intensa rischiano di schiantarsi al suolo. Secondo la Faa, su questo tipo di velivoli le turbolenze hanno mietuto ben 38 vittime dal 2009 al 2022. (AGI)
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