Adozione del segnale SOS


 

 

Di Lina Senserini

La storia del segnale universale di soccorso SOS, ufficialmente adottato come tale il primo luglio 1908, secondo le indicazioni di una legge internazionale che regolava le comunicazioni tra marconisti

Il primo luglio del 1908, l’SOS viene ufficialmente adottato come segnale universale di richiesta di soccorso. Espresso in codice Morse, è composto da tre punti, tre linee, tre punti (· · · — — — · · ·), reinterpretati come la frase inglese Save Our Souls, salvate le nostre anime. Dato che venne deciso di trasmetterlo senza separazione fra le singole lettere, è diventato un’unica parola conosciuta come SOS, appunto.

Venne proposto per la prima volta, in occasione della seconda conferenza radiotelegrafica internazionale a Berlino, nel 1906. Già l’anno precedente, tuttavia, il governo tedesco lo aveva introdotto come notzeichen, un segnale di soccorso convenzionale per le trasmissioni radio, insieme ad altre indicazioni internazionali che dovevano regolare le comunicazioni tra marconisti. L’anno dopo, data anche la sua facilità di interpretazione, sostituì il precedete CQD, anche se ci volle il 14 luglio del 2012, il naufragio del Titanic (qui su TESSERE)e il suo SOS raccolto dalla nave Carpathia, giunto a destinazione troppo tardi per salvare la nave e la maggior parte dei passeggeri, perché il segnale venisse universalmente riconosciuto e venisse dato seguito alla legge internazionale del 1906, che prevedeva l’introduzione di questa sequenza obbligatoriamente a partire dal primo luglio 1908.
Dopo la Seconda guerra mondiale, con la diffusione delle comunicazioni radiofoniche, è stato introdotto anche il codice di richiesta di soccorso per navi e aerei Mayday (deriva dalla pronuncia dell’ultima parola della frase francese venez m’aider, venite ad aiutarmi), dato che, se pronunciato esseoesse diventa poco più che un sibilo.

Né la legge tedesca del 1905, né quella internazionale del 1906, riportano l’equivalante alfabetico del segnale. Tuttavia la fantasia popolare intorno a SOS si è scatenata, proponendo interpretazioni diverse a seconda del Paese: Save Our Ship o il già citato Save Our Souls; in Italia Salvateci O Soccombiamo, Soccorso Occorre Subito, Subito Occorre Subito.

Nessuna delle interpretazioni di quello che è – a torto – ritenuto un acronimo è affascinante come il semplice SOS pronunciato i modo diverso in italiano, inglese, francese, tedesco e così via. Tanto diffuso e retaggio dei grandi disastri della storia, da essere diventato un modo di dire e anche il titolo di una celebre canzone del gruppo svedese degli Abba.

 

Fonte: tessere.org/