AGI – ‘Adotta un albero’ online è l’idea lanciata dalla start-up e società benefit con sede a Sassari per cominciare a piantare, dal prossimo autunno, 1 milione 22 mila esemplari entro il 2030 in tutta la Sardegna. Il programma di riforestazione di Alberea, fondata da quattro sardi e due pugliesi, punta a ricoprire di alberi 1.550 ettari, circa l’1,6% della superficie dell’isola.
Il primo passo è stato compiuto: 2 mila alberi sono già stati piantumati. Il progetto dei promotori, che hanno i 38 e i 50 anni, è ambizioso: mettere a dimora, anche in altre regioni italiane e del Mediterraneo, 15 milioni di alberi nei prossimi dieci anni, fra cui ulivi, mandorli, gelsi, querce da sughero e carrubi, per coprire circa 35 mila ettari di territorio.
Chi c’è dietro Alberea
Tra i quattro fondatori sardi ci sono due fratelli. Gonare Marongiu 38 anni, di Quartu Sant’Elena (Cagliari), ingegnere ambientale e ideatore di Alberea, ha sperimentato tecniche di piantumazione alternative, di rigenerazione dei suoli e bioedilizia. Il fratello maggiore Francesco, 41 anni, è esperto del settore vendite oltre che appassionato di arte e fotografia. Vive a Londra con la moglie Isabel Budroni, 38enne, originaria di Valledonia (Sassari).
Cofondatrice della startup, Budroni è una disegnatrice appassionata di fumetti e da anni organizza laboratori creativi per bambini. Nel team anche Carla Cadoni, 38enne, originaria di Sassari: laureata in Comunicazione, ha vissuto per un periodo a Londra, poi è rientrata e si è trasferita in campagna nel Sud Sardegna, dove alleva le api e produce miele.
Come scegliere gli alberi da adottare
L’intenzione dei fondatori della start up è proporre presto l’adozione delle piante anche alle scuole, alle imprese e alle amministrazioni locali e poi nazionali. Chi deciderà di aderire al progetto ‘Adotta un albero’, collegandosi al sito web di Alberea, potrà selezionare online una o pià piante, scegliendo tra le varietà disponibili, e versando un contributo che varia da un minimo di 24 euro per un perastro a un massimo di 60 euro per un bagolaro, noto anche come ‘spaccasassi’.
Gli alberi ‘adottati’ verranno messi a dimora in terreni privati, di cui alcuni già individuati e altri da valutare, e affidati alle cure di coltivatori locali che li gestiranno. Il contribuente potrà seguire la crescita dell’albero attraverso il Gps e specifici canali di informazione che Alberea attiverà, per raccontare le varie fasi di sviluppo delle piante adottate.
Saranno inviati aggiornamenti periodici, corredati da immagini, in modo da rendere partecipe chi avrà contribuito all’iniziativa. C’è anche la possibilità di sottoscrivere un abbonamento annuale. Con un contributo minimo del pacchetto ‘Eco Ninja’ da 16 euro al mese si possono piantare sei alberi, mentre con quello massimo ‘Super boost’ da 55 euro si arriva a 35.
“La start up è nata nel 2020 con un progetto d’incubazione della Promocamera Azienda speciale della Camera di commercio di Sassari, attraverso il bando Success, finanziato dal Programma Interreg di cooperazione territoriale Italia-Francia Marittimo 2014-2020″. racconta all’AGI Francesco Marongiu, uno dei sei co-fondatori di Alberea. “Dopo l’incubazione, l’azienda è stata costituita a giugno 2021. L’investimento iniziale è stato di 2 mila alberi che sono stati già piantumati in alcune aree della Sardegna”.
Marongiu precisa che non è previsto alcun rimborso per chi si occuperà degli alberi. “Il senso dell’iniziativa è convincere le persone a spostare il valore sulla natura e sull’ambiente”, aggiunge Marongiu. “Non vogliamo, inoltre, che questo progetto di riforestazione resti circoscritto solo alla Sardegna o a una determinata area. Oltre che con la Puglia, di cui sono originari due nostri cofondatori, abbiamo contatti anche con Lazio e Sicilia. Al momento, comunque la campagna di piantumazione, prevista dal prossimo autunno, partirà in Sardegna”.
“Gli alberi, che hanno circa due anni, saranno piantati in alcuni terreni privati nel Cagliaritano, in Trexenta (nel Sud Sardegna, nella parte settentrionale dell’Isola), nella zona di Monte Arci (Campidano), in Gallura (area nord orientale della Sardegna) e nella Nurra (nel nord-ovest dell’Isola)”, anticipa Francesco Marongiu. “La loro gestione e manutenzione saranno affidate a chi ci concederà di piantarli nei loro terreni. Noi, però, supervisioneremo tutte le operazioni, perché avremo il compito di mandare degli aggiornamenti periodici a chi adotta o regala uno o più piante”.
Source: agi