AGI – Eni e Politecnico di Milano hanno siglato un nuovo accordo quadro nel corso di un evento online a cui hanno preso parte il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il rettore del Politecnico Ferruccio Resta, la presidente di Eni, Lucia Calvosa e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi
Iniziata nel 2008, la collaborazione tra Eni e Politecnico di Milano ha potuto contare su investimenti in attività di ricerca per circa 50 milioni di euro, portando a soluzioni innovative in diversi campi, tra i quali l’Economia Circolare, la Carbon Neutrality e i sistemi di monitoraggio impiegati nell’Asset Integrity Management. Il nuovo accordo quadro mira a consolidare l’importante partnership tra Eni e Politecnico di Milano e a renderla ancora più funzionale alle linee strategiche di sviluppo sostenibile, mediante l’individuazione e la diffusione di nuove tecnologie.
L’elemento strategico di questo nuovo accordo quadro, della durata di 5 anni estendibili a 7, è la realizzazione del primo Centro Congiunto per l’accelerazione dell’applicazione di tecnologie innovative per la transizione energetica e la Carbon Neutrality. In questo Centro Congiunto verranno realizzati progetti specifici, individuati mediante iniziative di Technology Foresight e di analisi dedicate all’accelerazione dei percorsi di sviluppo delle tecnologie e al loro deployment. A tali progetti lavoreranno a stretto contatto, in un ambiente in grado di facilitare la creazione di nuove idee e il loro rapido trasferimento al mercato, ricercatori, tecnologi ed esperti di accelerazione del time-to-market dei prodotti della ricerca di entrambe le parti.
Il Centro Congiunto si inserisce all’interno del progetto Innovation District che il Politecnico di Milano sta sviluppando nel suo polo milanese di Bovisa, per il quale ha già ricevuto nel 2019 un importante finanziamento da parte di Regione Lombardia.
Il rettore: “Creato un punto di innovazione a nord di Milano”
“L’accordo siglato oggi tra Politecnico di Milano e Eni – ha commentato Ferruccio Resta – si inserisce in un quadro di sviluppo che punta alla creazione di un vero e proprio distretto di innovazione a nord di Milano. Il Centro è parte integrante di un progetto ambizioso: il Parco dei Gasometri, che già vede un impegno significativo da parte di Regione Lombardia. Istituzioni e imprese dunque impegnate su un fronte di ricerca e di innovazione, quello della transizione energetica e delle nuove tecnologie per l’ambiente, che è centrale per la ripresa del Paese, come indicato dal Piano Next Generation Eu”.
Fontana: “Stretta connessione università-impresa”
“Con l’accordo di oggi – ha evidenziato Attilio Fontana – Regione Lombardia conferma l’ampio sostegno assicurato alle Università e soprattutto al nuovo modello di concepire la formazione universitaria, in stretta connessione con i bisogni dell’impresa e con il sostegno delle istituzioni. Un progetto che per Regione non è un unicum, bensì un’esperienza che vuole essere replicabile, pur nel rispetto della particolarità di ogni territorio e soprattutto di ogni ateneo. Concepiamo questo accordo come parte della nostra visione sulla Lombardia, legata allo sviluppo sostenibile, che intrecci le dimensioni ambientale, sociale ed economica”.
Messa: “Investimenti per avvicinarci a media europea”
“Bisogna investire sulla ricerca, cercando di aumentare quell’1,4% del Pil che abbiamo oggi in Italia e arrivare più vicini alla media europea che è del 2,1%. Questo vuol dire anche un aumento del capitale umano, bisogna lavorare molto sulle competenze che sono capitale umano. I ricercatori, sia nel sistema pubblico che nel sistema privato, devono avere un aumento sia quantitativo che qualitativo di riconoscimento”, ha osservato la ministra dell’Università e della ricerca, Cristina Messa.
Calvosa: “Eni protesa in processo decarbonizzazione”
L’accordo tra Eni e Politecnico di Milano “suggella una partnership pluriennale. Sono lieta per il contesto storico nel quale, anche in ragione dell’emergenza sanitaria, è accentuata l’attenzione verso l’ambiente e tematiche di sostenibilità che rappresentano macro temi di collaborazione tra società e ateneo”, ha affermato la presidente di Eni, Lucia Calvosa.
“Eni – ha evidenziato – è protesa già da tempo, e da ultimo ancora di più, nel suo processo di decarbonizzazione in linea con gli obiettivi climatici europei, con l’impiego di risorse sempre crescenti per sviluppare tecnologie quanto più possibili scevre da emissioni. Nel nostro modello di business, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione sono temi chiave che stiamo valorizzando sempre di più anche in una logica di ripresa del paese e dello sviluppo industriale”. La presidente Eni ha salutato “con grande soddisfazione e orgoglio l’accordo” dicendosi “certa dei frutti che la collaborazione porterà a Eni, al Politecnico e al paese”.
Descalzi: “Ricerca fondamentale per un futuro sostenibile”
“Per immaginarci un futuro positivo per l’ambiente, l’occupazione, la salute e l’educazione è essenziale puntare sulla ricerca e sull’innovazione così come è essenziale avere una catena di trasmissione tra università e industria. Sono cose in cui crediamo fortemente”, ha evidenziato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
“Abbiamo voluto rinnovare l’accordo, abbiamo sviluppato tecnologie e vogliamo avere ulteriori brevetti su temi come l’economia circolare che ci vede nella chimica e nella raffinazione con brevetti proprietari, quindi tecnologie al 100% Eni e italiane che ci hanno permesso di trasformare le raffinerie. Siamo stati i primi al mondo a trasformare le raffinerie tradizionali e questo grazie a innovazione e tecnologie, non avendo più bisogno di utilizzare né petrolio né gas”, ha spiegato l’ad.
L’ad di Eni ha sottolineato l’importanza della ricerca e della sua applicazione pratica: “Vogliamo caratterizzarci sempre di più come attori che fanno ricerca per implementarla immediatamente. Abbiamo avuto un time to market nella ricerca scientifica, dalla scoperta alla messa a terra, di tre anni e mezzo, a fronte di tempi medi molto più lunghi, sulla ricerca possiamo parlare anche di un decennio, noi stiamo cercando di accelerare ancora di più”.
“Abbiamo prodotto – ha affermato l’ad di Eni – 7.500 brevetti, con un’applicazione su 450 progetti che è una mole gigantesca”. Il Centro realizzato con il Politecnico di Milano “servirà proprio per mettere a terra questi progetti, per fare monitoraggio, per creare nuove figure professionali. Per noi è essenziale anche perché ci siamo presi un impegno importante nell’ultima strategy presentation ovvero di arrivare a una neutralità carbonica al 2050 e raggiungere a inizio 2040 la completa neutralità carbonica in Europa. Tutto questo sviluppo per arrivare a una energia completamente pulita è basato solo sulle tecnologie esistenti. Questa importante unione con Polimi accompagna una diversificata presenza di Eni con circa 70 Università e centri di ricerca a livello mondiale, con il 50% dei centri e delle università italiane. Abbiamo 7 centri di ricerca in Italia su diverse discipline, è uno sforzo che ci vede lavorare in modo intenso”.
“Abbiamo rinnovato un accordo di importanza strategica che ci dà grande forza per accelerare la transizione verso un’energia sempre più sostenibile. Il nostro è un percorso ambizioso e concreto, per il quale abbiamo già compiuto passi importanti, ma non possiamo portarlo a termine solo con il nostro impegno: occorre fare sistema a livello Paese, promuovere la cultura della circolarità e della Carbon Neutrality e mettere a fattore comune possibilità di investimento e know-how”, ha concluso.
Source: agi