Abusi: Famiglia Cristiana, inchiesta su piaga in Chiesa mondiale


In Italia, la Conferenza episcopale (Cei) ha adottato nel 2019 linee guida mirate a contrastare e prevenire il fenomeno. In occasione della Giornata di preghiera per le vittime degli abusi, prevista per il 18 novembre e istituita dalla Cei quattro anni fa in concomitanza con quella mondiale, Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, ha sottolineato l’importanza del lavoro di sensibilizzazione nelle diocesi. Questo impegno, secondo Griffini, è fondamentale per far emergere un fenomeno che in Italia resta ancora in gran parte sommerso. Anche Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, conferma che la piaga degli abusi sui minori è tuttora radicata e difficilmente visibile. A livello mondiale, i dati indicano che il 4% della popolazione è a rischio di comportamenti abusivi, richiamando la necessità di una vigilanza continua e di una rete di protezione che coinvolga tutta la comunità. “Solo attraverso il coraggio delle vittime e il supporto della comunità è possibile proteggere i minori e prevenire nuovi abusi,” conclude l’inchiesta, richiamando l’urgenza di agire per il bene delle generazioni future. Anche la Chiesa anglicana, con le dimissioni dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, si trova a fare i conti con la dolorosa questione della copertura degli abusi, un problema che ha segnato profondamente la Chiesa cattolica negli ultimi decenni. A fare luce sull’argomento è una dettagliata inchiesta pubblicata da Famiglia Cristiana questa settimana, che analizza le conseguenze di uno scandalo che ha portato alla bancarotta molte diocesi nel mondo e ha provocato l’allontanamento di migliaia di fedeli dalle parrocchie.
Nella Chiesa cattolica, la Santa Sede ha intrapreso una serie di riforme per affrontare il problema, grazie all’azione della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, guidata dal cardinale Sean Patrick O’Malley, e al motu proprio Vos estis lux mundi, che impone maggiore trasparenza e centralità all’ascolto delle vittime. Ne è testimone diretto Juan Carlos Cruz, scrittore cileno vittima di abusi in seminario, oggi membro della Commissione e simbolo di questo cambiamento. (AGI)