Nel decreto Pnrr su cui il governo ha posto e incassato la fiducia alla Camera, durante l’esame in commissione Bilancio è stata inserita, attraverso un emendamento riformulato a firma FdI, una norma relativa alla Legge 194, sulla interruzione volontaria di gravidanza. Testo che ha suscitato la dura reazione delle opposizioni, che lamentano l’ingresso nei consultori delle associazioni ‘pro-vita’.
– L’EMENDAMENTO FDI: La norma prevede che “le Regioni organizzano i servizi consultoriali nell’ambito della Missione 6, componente 1, del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche della collaborazione di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità”.
– LA LEGGE 194: Nell’articolo 2 della legge 194 si dispone che “I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Per quel che riguarda le Regioni, l’articolo 15 disponde: Le regioni, d’intesa con le università e con gli enti ospedalieri, promuovono l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza. Le regioni promuovono inoltre corsi ed incontri ai quali possono partecipare sia il personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sia le persone interessate ad approfondire le questioni relative all’educazione sessuale, al decorso della gravidanza, al parto, ai metodi anticoncezionali e alle tecniche per l’interruzione della gravidanza”. Inoltre, “le Regioni redigono un programma annuale d’aggiornamento e di informazione sulla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali esistenti nel territorio regionale”. (AGI)
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