A Weymouth nel Massachusetts il 22 novembre 1744 nasce Abigail Smith, seconda di quattro figli (due sorelle Mary ed Elizabeth e un fratello William). Il padre è un reverendo, William Smith, e la madre è una casalinga devota alla vita domestica, Elizabeth Quincy. L’infanzia e l’adolescenza di Abigail a Boston nel Massachusetts sono segnate dall’istruzione e dall’educazione in casa alla letteratura e ai cosiddetti lavori donneschi (cucinare, cucire, allattare, pulire e riordinare). Rimpiangerà sempre di non aver avuto un’istruzione formale come consentito agli uomini.
A soli diciannove anni, il 25 ottobre 1764, Abigail, dopo tre anni di corteggiamento per corrispondenza, si sposa con John Adams, di cui assume il cognome. Trasferitasi a Braintree, sempre nel Massachusetts, vive sola, andando solo ogni tanto a trovare a Boston suo marito che intraprende la pratica legale dopo aver studiato ad Harvard.
Nel giro di pochi anni ha sei figli: Susanna (morta prematura), Abigail Junior (morta per cancro al seno), Charles (morto per alcolismo), Thomas (morto prematuro), Elizabeth (nata morta) e John Quincy. Il marito John Adams avrà una vertiginosa carriera politica: delegato del Congresso Continentale per il Massachusetts (1775-1778), membro del Congresso della Confederazione nei Paesi Bassi (1782-1788) e nel Regno Unito (1785-1788), primo Vice Presidente degli Stati Uniti (1789-1797), diventerà infine il secondo Presidente americano (1797-1801). Anche il figlio, John Quincy Adams, si dedicherà alla politica diventando senatore del Massachusetts (1803-1808), poi ottavo Segretario di Stato (1817-1825), membro della Camera dei Rappresentanti per il Massachusetts (1831-1848) e, quindi, sesto Presidente americano (1825-1829).
Abigail non è solo stata una grande Second Lady (1789-1797) e First Lady (1797-1801), ma ha inciso nella società americana per la sua attività e le sue opinioni politiche, e per il suo matrimonio anticonformista. Grazie alla pubblicazione, ad opera del nipote Charles Francis nel 1840 delle sue lettere, una corrispondenza affascinante con suo marito e con molti altri eminenti uomini della politica americana sotto il nome di Diana o di Portia, possiamo conoscere e apprezzare le sue idee: anti-schiavista, favorevole alla rivoluzione americana, sosteneva con forza il riconoscimento delle capacità intellettuali delle donne, lavorava attivamente per la loro protezione costituzionale da qualsiasi abuso, combatteva per il loro diritto alla proprietà e all’uguaglianza in termini di istruzione.
La celebre lettera di Abigail a John del 31 marzo 1776 che intima “remember the ladies” nella stesura della Dichiarazione di Indipendenza, lo invita con decisione a evitare di mettere tutto il potere nelle mani degli uomini, per natura tiranni. Il suo accorato appello non verrà però accolto: in una lettera del 5 aprile 1776 otterrà in risposta soltanto lo scherno del marito. Accanto a questi slanci, tuttavia, le origini puritane di Abigail Adams continuano comunque a condizionare la sua visione e non le consentono di andare fino in fondo alle sue convinzioni e aspirazioni.
È la sua stessa vita, piuttosto, la dimostrazione più concreta di una condizione femminile estremamente moderna: gestisce l’azienda agricola di famiglia, vende e compra terreni a nome del marito (visto che alle donne sposate non era concesso avere alcuna proprietà), entra in relazioni commerciali con aziende di molti paesi europei, e il tutto senza mai chiedere supporto o consenso a John. La sua vita si svolge in grande autonomia, sempre separata dal marito, fino alla sua sconfitta per un secondo mandato nel 1800 quando si ritirano insieme a Quincy nel Massachusetts. Inquadrando Abigail Adams in un periodo pre-emancipazionista, la sua vicenda si svolge all’interno di un percorso proto-femminista che nessun’altra donna americana dell’epoca ha espresso.
Muore a 73 anni di tifo il 28 ottobre 1818 a Quincy in Massachusetts, dopo aver trascorso nemmeno vent’anni di convivenza con suo marito.