AGI – Reddito universale, equità salariale, solidarietà tra Stati e tassazione: sono i principali temi che stanno a cuore ai cittadini europei. E’ ciò che emerge non solo dalla piattaforma partecipativa ma anche dal primo panel che ha riunito duecento cittadini a Strasburgo. “Una delle maggiori preoccupazioni che sono emerse dai gruppi di lavoro riguarda la disparità salariale tra i vari Paesi membri, un tema che spesso ha alimentato un dibattito anche acceso tra i partecipanti”, ha spiegato all’AGI, Dorota Szelewa, professoressa di Giustizia sociale all’University College di Dublino, una degli esperti scelti dall’Ue per accompagnare i cittadini nel confronto che dovrà portare, a lavoro concluso, a una serie di raccomandazioni da presentare alla Conferenza sul futuro dell’Europa. “E’ un esperimento di democrazia partecipativa, vedremo se funzionerà”, ha dichiarato.
Questioni concrete
Nessuna discussione sui massimi sistemi dell’Unione, almeno non ancora. I partecipanti hanno voluto affrontare le questioni concrete. A partire della gestione delle pensioni tra i vari Stati dell’Unione. “Io ho lavorato in sette Paesi diversi e non so come verrà calcolata la mia pensione, manca una digitalizzazione nella gestione del sistema contributivo che semplificherebbe la vita ai cittadini”, è stato detto in uno degli interventi.
Una delle richieste più ricorrenti è quella di un reddito universale incondizionato. “Negli esperimenti che sono stati fatti è stato dimostrato che ha aiutato le persone che lo percepivano a progettare il proprio futuro, a essere attive, non dovendo più pensare a una fonte di entrata”, ha spiegato in plenaria Szelewa.
Le tasse al primo posto
In testa alle priorità c’è anche la tassazione. In particolare, i cittadini vorrebbero che si paghino le stesse tasse in tutti i Paesi. Ma non sarà semplice arrivarci. E lo ha spiegato bene, sempre in plenaria – in videocollegamento da Berlino – Lucas Guttenberg, vice capo della Ricerca al Jacques Delors Institut ed ex economista alla Banca centrale europea. “Per incidere sulla tassazione serve un voto unanime e ci saranno alcuni Paesi che hanno forte interesse a tassare poco le imprese, quindi sarà difficile arrivare a un’intesa”.
Proprio sul principio dell’unanimità ha posto l’attenzione il professor Louis Godart, professore all’Università internazionale di Roma. “Quello dell’unanimità è uno dei principi fondamentali ma credo che andrebbe riformato perché ci rendiamo conto costantemente che a causa delle obiezioni di uno Stato contro 26 le leggi non possono andare avanti e l’Europa rimane bloccata. Bisogna fare in modo che ci sia un dialogo tra maggioranza e opposizione. Quando eravamo sei era facile poiché oggi siamo ventisette è molto complicato”, ha spiegato.
Preoccupa la scuola
I cittadini hanno mostrato preoccupazione per la scuola. “L’istruzione dev’essere di qualità e dev’essere gratuita”, è stata una delle richieste più ricorrenti. “Da noi in Polonia le scuole sono pubbliche ma il livello offerto è tale che le famiglie sono costrette a portare i propri figli a corsi supplementari nel pomeriggio, a pagamento”, ha spiegato una partecipante durante il lavoro di gruppo. “Se in un’azienda privata una persona non lavora bene viene licenziata, perché nelle scuole pubbliche vengono mantenuti gli insegnanti che non fanno bene il proprio lavoro?”, ha chiesto una cittadina tedesca.
Il tema Covid
Ovviamente il tema Covid era inevitabile. In particolare la ripresa post-pandemia è stata la sfida tracciata da numerosi partecipanti e suggerita anche dagli esperti. Così come la lotta al cambiamento climatico. Non pochi si sono detti a favore di una tassazione per incentivare la transizione ecologica.
Ogni panel di duecento partecipanti eleggerà venti rappresentanti (ottanta per i quattro panel) che porteranno le istanze dei cittadini alla plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa che si terrà in primavera. Bisogna però prima fare una sintesi dei temi e delle proposte. Un lavoro che sarà avviato già dalla giornata di domani.
Source: agi