Meloni vede il presidente tunisino. Tajani: ‘Non saremo predatori dell’Africa’. L’appello del papa
di Francesco Betrò
ANSA
Leader dei Paesi di partenza e di quelli d’arrivo, ma anche rappresentanti delle monarchie del Golfo oltre all’Unione Africana, i vertici europei e le istituzioni finanziarie internazionali.
Oggi a Roma la ‘Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni’, l’evento organizzato dal governo italiano nel palazzo della Farnesina che si pone l’obiettivo di “avviare un percorso internazionale per attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa”. In sostanza, il primo passo verso l’elaborazione di quel Piano Mattei che l’Italia illustrerà a novembre in occasione della Conferenza Italia-Africa, hanno spiegato fonti diplomatiche.
Prima dell’inizio dei lavori, la premier Giorgia Meloni ha incontrato il presidente tunisino, Kaïs Saïed. Lo si è appreso da fonti di palazzo Chigi. Meloni ha illustrato al presidente tunisino gli obiettivi della Conferenza, il presidente Saïed ha espresso il suo apprezzamento. “Questo è l’inizio di un percorso”, ha spiegato la premier. “Tunisia e Italia hanno un futuro in comune”, gli ha risposto Saïed. Al momento è in corso un incontro tra Meloni e gli altri leader presenti alla Conferenza.
E intervistato oggi dalla Stampa, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato obiettivi e metodo. La questione africana, ha osservato, va affrontata attraverso una strategia di investimenti ampia, con impegni concreti e “occhio da amico e non da colonizzatore”. Non si vuole essere predatori dell’Africa, nessuno deve morire nel deserto né ci si può limitare ad operazioni di polizia. Il piano Mattei è un elemento importante, ma serve un piano di finanziamenti che si allarghi all’Ue, ai paesi del Golfo, e magari alla Turchia e agli Usa. “Altrimenti non si va lontani”, spiega.
Nel giorno della Conferenza è intanto arrivato il forte richiamo del papa sul dramma che continua a consumarsi per i migranti nella parte settentrionale dell’Africa. “Migliaia di essi, tra indicibili sofferenze, da settimane sono intrappolati e abbandonati in aree desertiche”, ha detto Francesco all’Angelus. Nel suo appello, Francesco si è rivolto in particolare ai capi di Stato e di governo europei e africani affinché si presti loro urgente soccorso e assistenza. “Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità – ha aggiunto il papa -. Il Signore illumini le menti e i cuori di tutti, suscitando sentimenti di fraternità solidarietà e accoglienza”.
LA DIRETTA
Aiutare i Paesi africani affinché possano crescere in modo autonomo grazie alla condivisione delle competenze (e dei soldi) dell’Europa, con l’obiettivo di rallentare gli arrivi di migranti sulle coste italiane che da inizio 2023 sono già 83.400 a fronte dei 34.000 dello stesso periodo del 2022. Per fare passi avanti, però, serve “un’azione coesa, determinata e capace di guardare lontano”, spiegano dal governo, perché solo così “si potrà sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani, sostenendo e promuovendo la migrazione legale in un contesto regolamentato”. Insomma, servono alleati, che Roma ha cercato di trovare sia in Europa che altrove grazie a una forte operazione di diplomazia che si direbbe riuscita stando alle presenze confermate.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel saranno alla Farnesina per rappresentare l’Europa, ma il formato comprende anche i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, partner del Sahel e del Corno d’Africa, nonché gli Stati dell’Unione europea di primo approdo, quindi i più interessati dal fenomeno migratorio: Grecia, Cipro, Malta e Spagna, oltre ovviamente all’Italia.
In totale appariranno le bandierine di 21 Paesi, tra i quali Algeria, Egitto, Libia, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Tra i presenti, anche i vertici delle istituzioni finanziarie globali come il Fondo monetario internazionale e i fondi di sviluppo arabi, oltre alla Banca Mondiale, ai delegati della Fao, del World Food Program e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. La conferenza d’altra parte si tiene alla vigilia dello ‘UN Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment’, il vertice sulla sicurezza alimentare mondiale che si apre lunedì sempre a Roma alla presenza del segretario generale dell’Onu Guterres e ancora della premier Meloni.
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