AGI – Vaccini anti Covid sono stati somministrati ai parenti di alcuni operatori sanitari che, a fine giornata, hanno pensato di contattare i loro familiari per non sprecare le dosi in eccesso che non si sarebbero potute utilizzare il giorno dopo. Parenti che, non appartenendo alle categorie scelte per questa prima fase, non avevano il diritto di ricevere la vaccinazione. È successo martedì scorso nel centro unico di Baggiovara, a Modena.
La notizia, anticipata dalla ‘Gazzetta di Modena’, è stata confermata dall’Ausl della città emiliana che ha fermamente condannato l’episodio. “Quanto avvenuto non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda”, è il commento dell’Ausl modenese che ha avviato un’istruttoria urgente per individuare “tutte le persone responsabili di tale condotta, operatori sanitari o altre figure impegnate nel coadiuvare i team vaccinali in qualità di volontari”.
“Consapevole della gravità dell’errore commesso, e dell’impatto che ciò può generare sulla popolazione che attende il vaccino” l’Ausl “si scusa con tutti i cittadini – dichiara l’azienda sanitaria – e si impegna a garantire la massima trasparenza, così come è stato fatto fin dall’inizio, nelle procedure di somministrazione e utilizzo del vaccino”.
Come è potuto succedere?
Quando alla fine della giornata di vaccinazione rimangono alcune dosi già ricomposte, poiché la loro durata è di sole sei ore e non possono dunque essere utilizzate il giorno successivo, vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità ad essere vaccinati, persone già presenti in ospedale oppure già prenotate in altre giornate, al fine di non sprecare nessuna dose.
Invece alcuni operatori al lavoro nel punto vaccinale, in totale autonomia – questa la ricostruzione dell’azienda sanitaria – hanno pensato di contattare alcuni propri congiunti, con l’idea di non sprecare dosi che non avrebbero potute essere utilizzate il giorno successivo. Appena venuti a conoscenza di ciò – ha spiegato l’Ausl – gli altri professionisti presenti hanno subito informato il responsabile del punto vaccinale e la direzione aziendale, che hanno dato perentorie indicazioni di bloccare immediatamente qualsiasi iniziativa in tal senso.
Purtroppo però i vaccinatori, assolutamente non al corrente di quanto stava accadendo, avevano già somministrato alcuni vaccini. Dunque si è venuti a conoscenza che le persone contattate non erano tra gli aventi diritto soltanto a vaccinazione già avvenuta.
Le scuse dell’Azienda sanitaria, però, non sono bastate: il Nas di Parma sta indagando sulla vicenda
Secondo un esponente M5s, quello di Baggiovara non è l’unico caso. “Da segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi giorni” dice Silvia Piccinini, capogruppo in Regione Emilia Romagna, “sembra che anche in altri centri vaccinali della nostra regione, Bologna in primis, il caso delle dosi in eccesso a fine giornata non sia un evento sporadico. Ecco perché ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Regione di fare chiarezza sulle procedure utilizzate, se esiste un protocollo per gestire questi casi, e quante dosi di vaccino fino ad oggi sono eventualmente andate perse a causa proprio di una programmazione non ottimale dei calendari vaccinali per gli operatori sanitari o siano state utilizzate per soggetti che non rientrano nelle priorità, assolutamente da rispettare”.
Vedi: A Modena alcuni sanitari hanno chiamato i parenti per vaccinarsi con le dosi "avanzate"
Fonte: cronaca agi