A casa di Alberto Sordi, in mostra vita privata e cimeli del grande attore


AGI – “Nel 1972, con la morte della sorella Savina, Alberto Sordi ha chiuso la sua casa e non ha più invitato nessuno fino alla sua morte avvenuta nel 2003″. Alessandro Nicosia, curatore e organizzatore degli Eventi per il Centenario Sordi, presenta così alla sindaca Virginia Raggi la casa in Piazza Numa Pompilio, alla fine di via Amba Aradam a Caracalla, che da domani al 31 gennaio 2021 si aprirà ai romani e a tutti coloro che vorranno visitare questo luogo ‘misterioso’.  

L’attesa mostra ‘Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020‘, che doveva essere inaugurata a marzo ed è slittata a oggi a causa della pandemia, è un’esposizione senza precedenti, un’esperienza immersiva e totalizzante, un viaggio spettacolare alla scoperta dell’artista e dell’uomo, un ritratto completo e inedito del grande ‘Albertone’.

L’esposizione si snoda tra i vari ambienti della casa, per la prima volta aperta al pubblico, con due tensostrutture di oltre 800 mq create per l’occasione e il Teatro dei Dioscuri al Quirinale: spazi lungo i quali si distende l’intero racconto che ci fa rivivere la lunga carriera dell’attore e allo stesso tempo ci fa scoprire il Sordi privato, attraverso oggetti, immagini, video, abiti, curiosità, documenti inediti.

Un’esposizione volta a restituirci con rara completezza il ritratto di un uomo e di un artista, lasciando emergere le sue poliedriche capacità professionali maturate in sessanta anni di carriera – è stato doppiatore, cantante, compositore, musicista, giornalista, attore, sceneggiatore, regista – ma anche la sua personalità, i tratti del suo carattere e il suo modo di essere nella vita pubblica e privata. Un ritratto completo in tutti i suoi risvolti e le possibili sfaccettature; un racconto che lascia emergere il contributo unico e insostituibile che ci ha lasciato in eredità. La mostra è curata e organizzata da Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta, prodotta da C. O. R. Creare Organizzare Realizzare. 

“Oggi non c’è un Alberto Sordi, non potrebbe esistere, non c’è più alcun attore che si prenda il posto responsabile, in complicità coi registi, di rappresentare l’italiano medio – peggiorato nel frattempo a dismisura – nelle sue funzioni private di marito-scapolo-seduttore o pubbliche di vigile-moralista-commissario-medico della mutua-tassinaro o perfino mafioso in un bellissimo e ignorato film di Lattuada”. Così lo descrive il critico Maurizio Porro nella presentazione di uno dei due cataloghi che accompagnano la Mostra, e conclude: “Sordi è stato un grande protagonista del cinema, perché la sua storia si fa cultura attraverso un rincorrersi di temi e valori, di ambiguità e amoralità, di grandi finzioni e piccole pìetas…”.

La villa, immersa nel verde, in piazzale Numa Pompilio a Caraccalla, è stata progettata negli Anni Trenta dall’architetto Clemente Busiri Vici e offre uno scenario eccezionale che permetterà al pubblico di immergersi nella vita quotidiana dell’attore. Sordi si innamorò immediatamente della villa che si affaccia sulle Terme di Caracalla e che acquistò nel ’54 (era appartenuta a Alessandro Chiavolini, segretario particolare del Duce, anche se la leggenda narra che il proprietario fosse un altro gerarca fascista, decisamente più noto, Dino Grandi, l’uomo che con l’omonimo ordine del giorno, portò alla destituzione di Mussolini, il 25 luglio 1943) pagandola 10 milioni di lire e ‘soffiandola‘ all’amico Vittorio De Sica che ci aveva messo gli occhi sopra.  

Il percorso inizia proprio con la storia della Villa, dal contratto ai bozzetti di Busiri Vici. I visitatori scoprono all’inizio del percorso il teatro che Sordi fece costruire per rappresentazioni private o proiezioni con pochi amici (c’è anche una cabina di proiezione). Un vero gioiello architettonico, con tanto di camerini per gli attori, una galleria di sculture commissionate a Spadini e un fondale ad opera di Severini. Questa sala per decisione della sindaca di Roma e della Fondazione Sordi, dovrebbe essere aperta in maniera permanente al pubblico e ospiterà le proiezioni dei film dell’attore.

All’interno del teatro, come in una sorta di presentazione generale, si racconta il piccolo e poi il giovane Alberto, inserito nel suo contesto di origine, tra le amate sorelle Aurelia e Savina e il fratello Giuseppe, la madre maestra e il padre musicista che tanto ha influito nella sua prima formazione.

Si potranno visitare poi la palestra – con il toro meccanico con cui Sordi faceva a gara con gli amici, la bicicletta, con cui andava in giro, la cyclette, e tanti altri attrezzi sportivi – i saloni, con tre quadri originali di Giorgio De Chirico che Sordi aveva acquistato direttamente dal pittore, suo amico (si racconta che il pittore ci rimase male nel vedere come Sordi avesse piazzato le sue opere, quasi in penombra e senza dargli alcuna evidenza). 

Si potrà poi accedere al piano superiore dove c’è il suo studio, allestito così come lui lo aveva lasciato, la sua camera da letto dove è morto il 24 febbraio 2003 e ancora la curiosa e unica barberia. C’è anche la cucina, ampia con un tavolo al centro e un balcone che affaccia sul giardino, ma questo luogo non è accessibile per la visita.

All’esterno della villa i visitatori troveranno nei giardini e due tensostrutture allestite per ospitare i tantissimi documenti, gli audio, i filmati, che permetteranno di percorrere in maniera puntuale i momenti principali dagli inizi: il doppiaggio, la radio, i film. Nella prima struttura – sotto la quale in origine c’era la piscina – sono di particolare interesse i manoscritti autografi di copioni, le sceneggiature per la radio, il Giro d’Italia per il quale Sordi fece il cronista, e gli sketch radiofonici con i personaggi di Mario Pio e Conte Claro. Qui anche uno spazio dedicato a ‘Mamma mia che impressione’ primo film scritto e prodotto da Sordi nel 1951, che il pubblico potrà vedere interamente nella saletta cinema.

Nella seconda tensostruttura nel piazzale antistante la villa, due grandi sezioni: quella dedicata al Sordi segreto, con sette capitoli pieni di curiosità: attraverso ricordi, foto e materiale inedito, si racconta Sordi benefattore, Sordi e gli animali (la sua passione per i cani, i cavalli…), l’intenso rapporto del nostro con le donne (Sordi scapolo d’oro, fidanzato sempre, sposato mai), etc. E poi Sordi e il cinema dove gli amanti dell’artista potranno trovare oltre venti costumi dei film fra i quali ‘Il Marchese del Grillo’, ‘Il vigile’ e ‘Il medico della mutua’.

Al centro del salone la mitica Harley Davidson di ‘Un americano a Roma’. Infine, attraverso una installazione mediale Alberto Sordi saluterà il suo pubblico di ieri e di oggi. I visitatori potranno anche interagire nelle due postazioni di Radio Rai e di Rai Play. Accanto la Sala proiezioni: uno spazio aperto accessibile a tutti gratuitamente, dove verrà proiettato un filmato dedicato a Sordi curato da Luce Cinecittà.

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Fonte: cultura agi