A bordo dell'aereo precipitato a Milano c'era l'uomo più ricco della Romania


AGI – Sono 8 le vittime del disastro aereo di Milano e tra di essere Dan Petrescu, uno degli uomini più ricchi di Romania. A bordo del Pc-12 partito alla volta di Olbia e precipitato contro un edificio in costruzione c’era anche un bambino di pochi anni

Petrescu, immobiliarista 68enne, era ai comandi del piccolo velivolo che si è schiantato su un edificio in costruzione poco dopo il decollo da Linate. Tra le altre vittime sono stati identificati il figlio 30enne del miliardario, una donna di 65 anni, romena ma con passaporto francese e un bambino di pochi anni.

Il velivolo, secondo quanto hanno riferito alcune fonti all’AGI, era arrivato da Bucarest a Milano il 30 settembre ed era partito questa mattina per Olbia dove la famiglia Petrescu possiede una villa. 

Secondo la stampa romena il figlio trentenne di Petrescu che viveva in Canada dove è ricercatore, era arrivato in Italia con una coppia che ieri aveva battezzato un bambino.  La madre di Dan Petrescu, che ha 98 anni, era già a Olbia dove aspettava il figlio e gli altri ospiti.

L’aereo era stato acquistato nel 2015 da Petrescu insieme a Vova Cohn, ex azionista della squadra di calcio Dinamo Bucarest. 

“L’aereo batteva bandiera romena e il pilota era rumeno” dice il pm milanese, Tiziana Siciliano, arrivata sul luogo della tragedia. L’aereo “ha colpito il tetto” dell’edificio, aggiunge. “Salire in alto ha consentito di vedere bene il punto dell’impatto. Il tetto è rimasto integro a parte un punto. L’esplosione ha scagliato oggetti anche a grande distanza”, conclude.

“Ci sono video da varie telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il momento dell’impatto, ma sono frammenti di pochissimi secondi” dice Siciliano. Dalle immagini sembra emergere che l’aereo era in fiamme al momento dell’impatto.

La dinamica dell’incidente quindi non è ancora chiara ma sarà di aiuto la scatola nera che, ha detto la pm, “è stata trovata”. Quello che si sa al momento è che “il volo è stato seguito fino a un certo punto, finché non è apparsa una anomalia sulle tracce radar e l’aereo è precipitato”. “Non risulta un allarme lanciato dall’aereo ma un’anomalia segnalata dalla torre” ha detto il procuratore aggiunto, “adesso bisogna verificare di che cosa si tratta”. 

Un testimone ha raccontato di aver “sentito un rumore strano, come un motore che andava in avaria“. “Almeno questo sembrava” dice Dario, 51 anni, che abita in uno dei condomini adiacenti al luogo in cui è precipitato l’aereo e che racconta di aver sentito distintamente il velivolo passare sopra il suo palazzo. “C’era un fischio fortissimo, subito dopo lo schianto, il boato”. “L’aereo è passato sopra casa mia, in via Fermi. Dicono che non è chiara la traiettoria, ma sono certo che arrivava” da sud est”.

Secondo altri testimoni l’aereo era già in fiamme prima di precipitare. Angelo Suma, 40 anni, aspettando l’autobus quando è avvenuto l’impatto. “Ho visto l’aereo in volo – racconta – aveva perso il controllo, c’era una scia e le fiamme sotto il velivolo“.

Il pilota dell’aereo precipitato a Milano “ha effettuato una virata rispetto al decollo, probabilmente si è accorto di una anomalia” ricostruisce Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano, sul posto della tragedia. “L’impatto è stato abbastanza devastante, pensiamo che sia avvenuto sulla facciata ma faremo ulteriori verifiche”.

Nell’edificio su cui si è schiantato l’aereo si stavano eseguendo dei lavori per la realizzazione di “una stazione degli autobus a media e lunga percorrenza” spiega l’architetto Michele Pugliese, direttore dei lavori della struttura. L’edificio “era in fase di completamento. Mi hanno avvisato, per fortuna non c’era nessuno, ma domattina ci sarebbero stati gli operai. In un altro momento l’impatto poteva causare più morti, soprattutto perché una volta completato ci sarebbe stata dentro la biglietteria, la foresteria degli autisti, gli uffici della stazione. Entro fine anno si pensava di metterlo in funzione”, conclude Pugliese. 

Source: agi