8 maggio 1984.  L’Unione Sovietica annuncia il boicottaggio dell’Olimpiade estiva di Los Angeles


di Gianni De Iuliis

Diverse fonti sostengono che il Comitato Olimpico Sovietico avesse continuato a far allenare la squadra fino a pochi giorni prima della dichiarazione del boicottaggio, avvenuta l’8 maggio del 1984.

Per “motivi di sicurezza nazionale”, imputabili alla Guerra Fredda, a due mesi dall’inizio delle gare l’Unione Sovietica decideva poi di tenere i propri atleti a casa e con la stessa motivazione i comitati olimpici di altri 14 Paesi ne seguivano l’esempio.

Con sorpresa di molti al boicottaggio non aderì la Cina, che fece invece il suo ritorno sul palcoscenico olimpico dopo un’assenza di più di trent’anni.

A Los Angeles gareggiarono anche gli atleti della Jugoslavia, ma la presenza più sorprendente fu quella della Romania; la nazione guidata da Nicolae Ceausescu non solo mandò i propri atleti a competere, ma approfittando della situazione riuscì anche ad aggiudicarsi il secondo posto nel medagliere complessivo.