6 agosto 1928. Nasce Andy Warhol


 

di Gianni De Iuliis

Andrew Warhol Jr. nacque a Pittsburgh il 6 agosto 1928 e morì a New York il 22 febbraio 1987. È stato pittore, grafico, illustratore, scultore, sceneggiatore, produttore cinematografico, produttore televisivo, regista, direttore della fotografia e attore statunitense. Sicuramente la figura predominante del movimento della Pop art e uno dei più influenti artisti del XX secolo.

La Pop art (abbreviazione di Popular Art) è un movimento artistico nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. Questo movimento è espressione della società e dell’immaginario collettivo ed è un’arte rivolta alla massa. Gli artisti si ispirano ad oggetti della realtà quotidiana, raffigurandoli nelle opere in maniera decontestualizzata, isolati e sottratti al loro ambiente naturale. Le opere di questo movimento non sono altro che prodotti commerciali.

Il tema principale dell’arte Pop è l’angoscia esistenziale della società dei consumi, in cui l’uomo rappresenta il consumatore. L’interesse dell’artista è rivolto alle immagini e alle raffigurazioni della vita quotidiana dell’uomo e al mondo artificiale in cui vive, costituito da infiniti prodotti industriali d’uso comune e dai mezzi di comunicazione di massa. Nelle opere viene mostrato un mondo colorato, pieno di allegria, che in realtà nasconde ansia e angoscia. Il soggetto di rappresentazione diventa l’ambiente urbano: troviamo immagini della televisione, del cinema e della pubblicità che vengono rappresentate attraverso la pittura e la scultura. Gli artisti trasformano in arte qualsiasi aspetto della realtà moderna caratterizzata dai mass media, ed è proprio dall’unione dell’arte con questi ultimi che si arriva alla nascita della pop art. Nelle loro opere, gli artisti pop non fanno mai trapelare un giudizio personale.

L’ambiente urbano in cui questa nuova forma di espressione si sviluppa è un ambiente caratterizzato dalla psicologia dello spreco e del consumo, che portano al mutamento della struttura sociale nei paesi industrializzati dove si sviluppa una cultura di mass. Gli artisti di questo movimento si rivolgono all’universo delle grandi metropoli moderne e si muovono all’interno della scena urbana, considerata come uno spettacolo visivo. La città in cui nasce la Pop art è una città aggressiva, piena di contraddizioni e cose brutte. Però per l’artista Pop questo modello di città assume un ruolo vivace e familiare al quale egli non sa rinunciare.

Possiamo definire questa corrente artistica come arte realistica, dove l’artista cerca di riprodurre un realismo moderno tenendo conto delle trasformazioni dell’ambiente.

L’ attività artistica di Andy Warhol conta tantissime opere, che produceva in serie con l’ausilio dell’impianto serigrafico. Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara, Michael Jackson, Elvis Presley, Elizabeth Taylor, Brigitte Bardot, Marlon Brando, Liza Minnelli. La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca-Cola) o immagini d’impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell’immagine stessa su vasta scala.

La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra, era una provocazione nemmeno troppo velata: secondo uno dei più grandi esponenti della Pop art l’arte doveva essere “consumata” come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca-Cola che beve Jimmy Carter o Elizabeth Taylor.