5 giugno 1998. A Firenze parte il primo Hackmeeting italiano


di Eugenio Maria Pisano

Il primo Hackmeeting fu organizzato nel 1998 a Firenze da varie aziende del settore dell’informatica tra cui troviamo: Strano Network, mailing list Cyber Rights, Hacklab di Firenze, Avana BBS, ECN, Freaknet, Decoder, Metro Olografix e la rete Cybernet, i quali decisero di fare un meeting a seguito dei primi attacchi hacker italiani, storico fu il cosiddetto “Italian Crackdown” del 1994.

Questo primo Hackmeeting riguardò sostanzialmente come i media iniziarono ad accorgersi del fenomeno digitale e cercarono di capire la logica delle nuove tecnologie come fenomeno “criminale”. La comunità hacker, invece, sottolineò e sostenne con forza che il computer era uno strumento di massa, domestico e non solo tecnico-universitario o militare, di controllo o di mercato. L’informazione che passava su quella rete di PC doveva essere libera, pertanto accessibili a tutti senza barriere di nessun genere.

I tre giorni di Firenze, dal 5 giugno al 7 giugno del 1998, sono quelli in cui nacque l’attuale impianto dell’hackmeeting. Il messaggio da veicolare fu quello di dire non solo alla comunità informatica – tecnologica, ma un po’ a tutti: usciamo dal digitale e portiamo nel reale e alla portata di tutti questioni tecniche e opportunità di comunicazione diretta; siamo noi a dirtelo senza mediazioni (lo slogan “don’t hate the media, become the media” da lì a qualche anno avrebbe affiancato “information wants to be free”).

Da quell’esperienza, successivamente uscì Kryptonite, un libro che raccoglie howto su strumenti specifici, legati alla privacy e all’anonimato (anonymous remailer, gpg, packet radio).

L’intenzione divulgativa dell’hackmeeting fu subito chiara, continuando fino ai giorni nostri, infatti l’edizione si ripete ogni anno spostandosi in diverse città italiane, quest’anno il meeting si terrà a Casona di Ponticelli (Bologna) nei giorni che vanno dal 3 al 5 settembre.

L’hackmeeting a partire dal 2000 viene svolto regolarmente anche in Spagna e successivamente anche in Bolivia, Santiago del Cile e Messico. Gli attivisti ed appassionati d’informatica d’Italia e Spagna, pur nella condivisione di nome e principi, sono eventi organizzati indipendentemente l’uno dall’altro.

Il motivo principale dello svolgersi del meeting è quello di promuovere la diffusione di un tipo di cultura relazionata all’uso del free software.