5 FEBBRAIO: S. AGHATAE.


di Patrizia Orofino

Una ragazza di nome Aghatae.

Il 5 febbraio del 251 d.C. dopo tanta sofferenze e torture la vergine e martire Agata venne bruciata viva, per volere del suo aguzzino, il Console romano Quinziano che, invaghitosi morbosamente di lei, non accettò il suo rifiuto di natura sentimentale e la motivazione per cui la giovane Agata disse: no! Agata era una giovane di famiglia di commercianti catanesi, si converti al cristianesimo e decise dietro chiamata spirituale di donare la sua vita a Cristo. La cristianità non era del tutto ben vista, nonostante leggi sotto il dominio romano che, ne lasciavano seguire il culto e le scelte, come quella di amare Gesù come sposo spirituale. Agata era bellissima, si affacciava alla vita cristiana come un giglio, puro e senza macchia. Purtroppo quello che le accadde non era raro, oggi si chiama femminicidio, ovvero l’omicidio visto da occhi di possesso a tutti i costi di una vita: non mi vuoi? Non vivrai. Agata, fu torturata le fu strappato il seno,( s. Agata è la protettrice delle donne affette da tumore al seno) fu portata nelle case dove le prostitute lavoravano, per essere circuita e convinta con ogni mezzo a lasciarsi andare al piacere della carne. Lei fu ferma ed incorruttibile fedele al suo Gesù. Quinziano non sopportò più questo suo comportamento ed alla fine la fece condannare al rogo. Quante Agata ancora oggi? quante sante e martiri del passato con lo stesso destino, per aver detto no. La storia cristiana, è piena di queste testimonianze tramandate da generazioni. S. Agata, è venerata in tutto il mondo cristiano, Cattolico e Ortodosso, venerata a Malta e il nome: Aghata è molto usuale anche nel mondo anglosassone, basti pensare ad Aghata Cristie eccelsa scrittrice. Oggi la città di Catania, festeggia la sua: Santa Patrona e picciridda(bambina) il costume ed il folklore che gira intorno alla festa, non spegne la devozione dei fedeli. La festa ed il costume agatino, viene riconosciuta come la seconda festa più importante al mondo. La folla ed i turisti sempre presenti per ammirarne lo splendore religioso e culturale di una città, che ama la sua Aghatae.