40mila km² di Amazzonia sono stati distrutti


 

Stanno divorando nostra madre, l’Amazzonia. Il presidente brasiliano Bolsonaro sta guidando un esercito di taglialegna e minatori, arricchendosi grazie a questa devastazione. Se non interveniamo urgentemente, la foresta rischia di morire.

 

José Gregorio Díaz Mirabal, leader del popolo indigeno Wakuenai Kurripaco e coordinatore generale delle organizzazioni Indigene del bacino amazzonico (COICA).

Ufficio stampa di Avaaz

Tra poche settimane, i leader mondiali si incontreranno per i negoziati finali su un nuovo trattato globale per salvare la natura. A rappresentare il Brasile in questi negoziati fondamentali ci sarà ancora Bolsonaro, comunque vadano le elezioni. Non possiamo permettere che sia lui la sola voce dell’Amazzonia, mentre noi siamo messi a tacere e la nostra gente viene uccisa. I nostri figli non ce lo perdonerebbero mai. Per questo ho bisogno del vostro aiuto.

Con il tuo sostegno, potremmo permettere a una coraggiosa delegazione di leader Indigeni di raggiungere il cuore del processo decisionale, partendo dagli ultimi e più remoti santuari rimasti della natura. Il nostro popolo ha protetto e rispettato la natura per oltre 10mila anni: è fondamentale che anche noi sediamo ai tavoli dei negoziati in cui si deciderà il destino del Pianeta.

Incontreremo i leader mondiali faccia a faccia, smaschereremo le menzogne, e collaboreremo con Avaaz per contribuire alla campagna che chiede leggi internazionali ambiziose, per proteggere davvero la vita sulla Terra. Ve lo prometto: non daremo nessuna tregua.

Amici in tutto il mondo, questa è un’occasione per stare al nostro fianco nella lotta per proteggere la vita sul nostro fragile Pianeta
Da quando Bolsonaro è salito al potere, oltre 40mila km² di Amazzonia sono stati distrutti, un’area più grande del Belgio! Altri quattro anni di politiche disastrose potrebbero spingere la foresta pluviale a un punto di rottura irreversibile, trasformando aree di alberi lussureggianti in savana sterile, influenzando l’andamento meteorologico e accelerando il cambiamento climatico.

Assicurarci sistemi di protezione globale per tutta la natura è l’unico modo per dare all’Amazzonia e al Pianeta una possibilità di risollevarsi.

Non resta molto tempo, e i leader Indigeni in tutto il Pianeta si stanno organizzando per resistere. Se raccoglieremo abbastanza, irromperemo ai prossimi due vertici mondiali insieme ad Avaaz e a esperti della comunicazione, portando la voce di milioni di persone che chiedono un trattato globale concreto che salvi la natura, e daremo più forza alle campagne di Avaaz per proteggere il Pianeta.

Da anni Avaaz dà voce alle comunità Indigene. Da soli non abbiamo le risorse necessarie, ma insieme siamo inarrestabili.

L’umanità è fragile quanto il nostro Pianeta. Dipendiamo dalla natura per l’aria, l’acqua e il cibo di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Eppure ora il grande albero della vita viene fatto a pezzi, mettendo in pericolo tutta la vita sulla Terra e la nostra stessa esistenza. Ma non perdiamoci d’animo, questa distruzione dovrebbe solo renderci più determinati a lottare con tutte le nostre forze. Sono profondamente convinto che possiamo fermare la distruzione e vivere in armonia, ma questo richiederà la partecipazione di ognuno di noi. Questa è la lotta definitiva per le nostre vite, per nostra madre Terra e per tutto ciò che amiamo.