L’estate è un momento magico per godere di Padova e delle sue bellezze

Una panoramica della Basilica del Santo a Padova, uno dei siti UNESCO della Regione Veneto. ANSACOM/REGIONE VENETO


L’inizio dell’estate è un momento magico per godere di Padova e delle sue bellezze, soprattutto quelle a cielo aperto, come i mercati delle piazze, pieni di voci e di colori, l’antico Orto Botanico, patrimonio Unesco, o il cortile del Bo, il cuore dell’Università dove insegnò Galileo Galilei.
Tanti itinerari da rendere difficile enuclearne solo alcuni.

Una passeggiata a Padova può partire dal Caffè Pedrocchi, il Caffè senza porte, uno dei simboli della città e del suo spirito cosmopolita, proseguendo poi per il palazzo del Municipio, con la torre medievale accanto ai capitelli bizantini, il cortile e le scalinate rinascimentali; ad un passo da questi monumenti c’è il cuore culturale di Padova, l’Università fondata nel 1222, tra le prime in Europa, che accoglie i visitatori con lo spettacolare Cortile Antico, quindi l’Aula Magna dove insegnò Galileo Galilei – qui è conservata ancora la sua cattedra – gli stemmi araldici di studenti e professori testimoni dei secoli passati e la statua di Elena Cornaro, prima donna laureata al mondo.
Al centro di questo perimetro si erge il grandioso Palazzo della Ragione, antico tribunale e gioiello architettonico del ‘300 padovano che custodisce il più grande ciclo astrologico affrescato del mondo. È grazie ai suoi cicli pittorici, oltre che a quelli del Battistero del Duomo, della Cappella degli Ovetari, della Basilica del Santo, che Padova si è guadagna la seconda medaglia Unesco, Urbs Picta, il progetto culturale che unisce i maestri de ‘300 che qui lavorarono. Un successo già decretato dal pubblico quello di Urbs Picta, che un unico ticket consente di visitare tutti gli otto siti della Padova di Giotto, e di entrare nel Patrimonio Unesco.
Ma la città gioca le proprie attrattive anche sul fronte delle tradizioni enogastronomiche, con i cicchetti e gli spritz serviti ad ogni ora del giorno nei tanti locali (bar, osterie, fiaschetterie ed enoteche) che punteggiano piazza della Frutta e piazza delle Erbe, piazza dei Signori e il Ghetto. Vi sono poi i Notturni Padovani, tour serali, anche lungo le vie d’acqua, che portano alla scoperta dei luoghi meno noti della città: come la sontuosa Porta Portello, sul fiume Piovego, eretta dove sorgeva il porticciolo che da secoli mette in comunicazione Padova con Venezia per via fluviale.

(ANSA)