Le vacanze in montagna degli italiani sono uno degli aspetti preso in considerazione dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023, curato da Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Il documento sarà pubblicato ufficialmente a maggio ma ci sono giunte alcune anticipazioni che rivelano una tendenza interessante sulle vacanze in montagna. In particolare gli italiani, oltre a dare importanza allo sci e alle escursioni, dichiarano sempre maggiore interesse per l’enogastronomia con la voglia di scoprire le produzioni locali e nuovi ristoranti.
Vacanze in montagna degli italiani: il 90% ricerca degustazioni di prodotti tipici
Per la prima volta, il Rapporto ha analizzato le attese e le propensioni di spesa del turista che sceglie la montagna come destinazione per le proprie vacanze e il risultato non lascia spazio al dubbio: oltre il 90% degli intervistati, senza distinzione tra la popolazione femminile e quella maschile, ha intenzione di unire l’esperienza in montagna con le degustazioni che si possono provare nel territorio.
I due terzi dimostra propensione a visitare i luoghi di produzione del cibo. Le donne sono particolarmente attratte dalle fabbriche di cioccolato mentre gli uomini dai birrifici; i giovani dal 18 ai 24 anni (il 27% del campione) confessano di essere stimolati dai ristoranti di alta cucina.
Ricerca di cucina tipica, ma non solo
La cucina tipica del territorio montano che si sta visitando resta la più gettonata dalla maggior parte dei viaggiatori intervistati ma emerge anche una certa curiosità per nuove esperienze. Tra queste, le visite ai tanti luoghi di produzione del cibo: il 24% degli intervistati desidera andare in un’azienda agricola, il 23% in un caseificio e il 22% in una cantina.
Tra le altre esperienze da provare, compaiono la visita a un mercato locale, scelta da oltre il 40% del campione, e alle attività di piccole botteghe artigiane del gusto con oltre il 37%. E più del 57% degli intervistati punta a partecipare a un evento legato all’enogastronomia, meglio se focalizzato sul cibo e a seguire sul vino e sulla birra.
Tra le esperienze di turismo attivo, invece, svettano quelle dei trattamenti di benessere (SPA, massaggi, …) a tema vino, birra e olio. Tra i più giovani (età 18-24) è particolarmente alta l’intenzione di partecipare ad attività sportive all’aria aperta come trekking del gusto, tour in bicicletta o mountain bike tra i luoghi di produzione del cibo.
«Il binomio enogastronomia e montagna si conferma essere di grande appeal tra i turisti italiani, l’interesse è forte e si traduce nel desiderio di partecipare ad una pluralità di proposte, dalle più tradizionali ai nuovi format tra sport e gusto. – afferma Roberta Garibaldi, vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE e autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano. – Valorizzare l’enogastronomia nelle aree montane del Belpaese contribuisce ad arricchire l’offerta, la diversifica e la destagionalizza. È certamente un’opzione percorribile per slegarsi dai tradizionali modelli turistici ed orientarsi verso forme di sviluppo più sostenibili e in grado di generare benefici diffusi per le filiere dell’agroalimentare e del turismo».
FONTE: LA GAZZETTA DEL GUSTO