Il Restauro della Pietà di Michelangelo – detta anche Pietà vaticana – nella basilica di San Pietro si rese necessario dopo lo sfregio vandalico subito dalla scultura ad opera del geologo australiano. Domenica 21 maggio 1972 alle ore 11.30, Lazlo Toth, colpisce ripetutamente la Pietà di Michelangelo con un martello gridando: “Sono Gesù Cristo, risorto dalla morte”. La vergine è la più danneggiata: si staccano cinquanta frammenti, il braccio spaccato, il gomito frantumato, il naso divelto, le palpebre distrutte. Il restauro viene avviato immediatamente nei laboratori dei Musei Vaticani, il vandalo è tenuto in un manicomio italiano per un anno e poi rimpatriato in Australia. Le foto della Vergine martoriata fecero il giro del mondo. I Canonici di San Pietro quella sera si recarono in processione, cantando il Miserere, fino alla Cappella della Pietà, mentre taceva, in segno di lutto, l’organo della basilica.