di Gianni De Iuliis
Il 29 marzo 1946 la Piaggio presenta sul mercato la Vespa, un modello di scooter brevettato su progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio.
La società Piaggio fu fondata nel 1882 dal cavalier Enrico Piaggio e nasce come una segheria per legname. Due anni dopo suo figlio Rinaldo fondò la Rinaldo Piaggio, produttrice di arredamento navale e in seguito di carrozze ferroviarie e in generale di produzioni metalmeccaniche e ferroviarie. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale furono ricostruiti gli stabilimenti di Pontedera, bombardati dai nazifascisti, e si svilupparono i prototipi di Vespa.
Ma la nascita della famosa Vespa è legata a un’intuizione geniale del cavalier Piaggio. Egli voleva immettere sul mercato una motocicletta innovativa. Decise quindi di affidarne la progettazione a un ingegnere aeronautico, Corradino D’Ascanio, il quale presentava, secondo l’ottica del cavaliere, due punti forti: innanzi tutto era privo di qualsiasi esperienza in tale settore (aveva progettato precedentemente alcuni elicotteri); inoltre odiava le motociclette. Sembrava quindi al cavaliere Piaggio la persona giusta.
Il modello definitivo della Vespa nacque da alcune «stranezze» del D’Ascanio. Innanzi tutto a lui dava fastidio dover scavalcare una moto per sedersi. Quindi spostò il cambio sul manubrio e la posizione di guida fu disegnata come una poltrona, per una maggiore comodità del guidatore. Infine decise di coprire il motore per non macchiare i pantaloni. Insomma un modello pensato proprio per un motociclista atipico, come era appunto l’ingegnere progettista.
L’origine del nome dello scooter resta incerta. Pare che Enrico Piaggio, appena vide il prototipo, avesse esclamato: «sembra una vespa!».
La Vespa rappresenta indubbiamente a livello planetario un’icona del made in Italy. Essa è esposta nei musei di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York.
Dal 1953 a oggi Vespa è apparsa in circa un centinaio di pellicole, diventando la protagonista di autentici capolavori di maestri che hanno fatto la storia del Cinema.
Il primo regista che puntò sullo scooter / attore fu William Wiler: ricordiamo la famosa scena di Vacanze romane, in cui Gregory Peck e Audrey Hepburn vagabondano per le strade di Roma a bordo di una vespa 125 del 1952. Anche Federico Fellini nel 1959 inserì una Vespa VNA2T 125 del ’58 all’interno del suo film La Dolce Vita. Ricordiamo infine un film del 1993, Caro diario di Nanni Moretti, in cui il protagonista gira a Roma in vespa ad agosto in una Roma deserta.
Tre capolavori cinematografici in cui diventa simbolo di bellezza, di gioia di vivere e di libertà il sinolo Vespa-Roma…