Muore a Napoli Francesco De Sanctis, il maggiore critico e storico della letteratura italiana del secolo diciannovesimo. Nel 1839 inizia a insegnare a Napoli. Nel 1848, come membro dell’associazione patriottica “Unità d’Italia”, diretta da Luigi Settembrini, partecipa con alcuni suoi allievi ai moti insurrezionali e per questo, in seguito, viene sospeso dall’insegnamento e nel 1850 rinchiuso nel carcere di Castel dell’Ovo. Dopo tre anni viene espulso dal Regno delle Due Sicilie dalle autorità borboniche e fatto imbarcare per l’America, ma riesce a fuggire e a rifugiarsi a Torino. Con l’unità d’Italia, De Sanctis viene chiamato a ricoprire, nel 1861 e nel 1879, la carica di ministro dell’istruzione.