di Antonino Gulisano
Laurean Rugambwa (Bukongo, 12 luglio 1912 – Dar es Salaam, 8 dicembre 1997) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico tanzaniano; primo cardinale africano nella storia della chiesa. Papa Giovanni XXIII lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 28 marzo 1960 e gli conferì il titolo di San Francesco d’Assisi a Ripa Grande.
Il 19 dicembre 1968 fu promosso arcivescovo di Dar-es-Salaam e si dimise per raggiunti limiti di età il 22 luglio 1992.
Chi era Laurean Rugambwa
Rugambwa è stato il primo cardinale africano e il simbolo africano del Concilio Vaticano II. Era nato a Bukoba, in Tanzania, il 22 luglio 1912. Ci si può chiedere perché sia stato scelto come primo principe della Chiesa d’Africa. Oltre alla sua statura regale, alla sua personalità e al suo carattere, era un uomo con una forte impronta pastorale. Fu ordinato presbitero il 12 dicembre del 1943, all’età di 31 anni.
Nel 1952, quando fu nominato vescovo ed assegnato alla zona della bassa Kagera, un territorio poverissimo con preti africani senza un soldo, la prima direttiva che diede ai suoi preti fu di mobilitare la gente, di aprire scuole e ambulatori, anche in capanne di fango.
Costruì chiese, scuole e ambulatori. Con l’istruzione e l’associazionismo favorì lo sviluppo di un’élite culturale che ebbe benefici effetti nel paese. Diede la priorità all’istruzione delle donne. Le associazioni da lui promosse favorirono la partecipazione della gente in campo sociale, economico e politico, consentendo l’emergere di numerosi leader in settori diversi della società. Porta bandiera dell’Africa.
Amadeus Msarikie, vescovo emerito di Moshi, lo descrive così: “Un uomo alto, esile, di bell’aspetto, che camminava con grande dignità, con una calma che rifletteva la sua grandezza. Era un uomo con una grande fede in Dio e con una grande devozione alla Vergine Maria. Si vedeva in lui un uomo destinato a grandi cose, come il suo nome implica: Rugambwa, il famoso”. Era un uomo semplice e lo si poteva incontrare mentre scherzava con i giardinieri e i fattorini.
La carriera ecclesiastica di Rugambwa non si fermò, perché nel 1968 divenne arcivescovo di Dar-es-Salaam, la più grande città della Tanzania. Anche dopo il Concilio, Rugambwa incoraggiò e coinvolse teologi locali, soprattutto nei seminari, nel produrre documenti per divulgare i risultati del Concilio. Come arcivescovo di Dar es Salaam, la capitale della Tanzania in prevalenza abitata da musulmani, invitò a stabilirvisi varie congregazioni religiose e sacerdoti, così da aprire molte parrocchie e cambiare la mappa religiosa della città. Riuscì a fare della città una comunità unita.
A livello nazionale, Rugambwa fu il principale ispiratore della Conferenza episcopale della Tanzania. Al suo popolo ha portato progressi materiali e spirituali, senza suscitare conflitti con le autorità o con le altre religioni”. Da questo incarico si dimise, per sopraggiunti limiti di età, nel 1992, cioè ad 80 anni compiuti.
Partecipò al Concilio Vaticano II pronunciando 15 interventi in seduta pubblica; partecipò al Concilio Vaticano II nonché ai conclavi del 1963 (che elesse papa Paolo VI) e del 1978 (che elessero rispettivamente Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II).
Uno dei suoi grandi ideali fu quello di sollevare i neri dalla miseria attraverso l’istruzione.
Ha lasciato una ricca eredità a tutti, soprattutto nei luoghi dove ha lavorato.
Morì l’8 dicembre 1997 all’età di 85 anni e fu sepolto nella cattedrale di Dar-es-Salaam. Il 6 ottobre 2012 i suoi resti sono stati trasferiti nella cattedrale di Bukoba.