27 AGOSTO – 1979 – Il cantautore Fabrizio De André viene rapito in Sardegna assieme alla compagna Dori Ghezzi.


 

Il sequestro De André è stato un caso di rapimento avvenuto in Sardegna nel 1979, del quale furono vittime il cantautore Fabrizio De André e la sua compagna, la cantante Dori Ghezzi.

I banditi, prima di entrare in azione, rimasero nascosti per alcuni giorni fra i cespugli a ridosso della tenuta dell’Agnata, controllando con un binocolo i movimenti delle vittime. Il sequestro avvenne il 27 agosto 1979.

I prigionieri rimasero nel primo nascondiglio per circa una settimana dormendo all’aperto. Quando a Dori e Fabrizio furono levate le bende, i due custodi rimasero sempre incappucciati. Ogni sera arrivava un terzo componente della banda che portava viveri e indumenti. Le parole d’ordine erano “San Pietro” per il vivandiere e “San Giovanni” per i custodi. Poi la coppia viene spostata in un nuovo rifugio, dove rimarrà per qualche mese.

Alle 23 del 20 dicembre, a pochi chilometri da Alà dei Sardi, venne rilasciata Dori Ghezzi. Alle 21 del 21 dicembre, invece, venne liberato Fabrizio, nei pressi di Buddusò. Erano passati 117 giorni dal sequestro.

Il 20 marzo 1983 il giudice del Tribunale di Tempio Pausania Mario Cabella pronunciò la condanna a 9 anni per M.C. e S.M., assessore comunale di Orune, e a 9 anni e 10 mesi per il macellaio di Pattada P.D.. Questi beneficiarono di importanti sconti di pena per la loro collaborazione con la giustizia. Gli orunesi G.M. e G.P., uno facente parte del primo del gruppo di prelievo e l’altro custode degli ostaggi, vennero condannati a 25 anni e 8 mesi. M.M. venne condannato a 20 anni e 2 mesi. Per F.P. la pena fu di 18 anni e 6 mesi, ridotta in secondo grado a 10 anni e 10 mesi. Il pattadese Salvatore Vargiu, vivandiere della banda, fu condannato a 25 anni e 4 mesi. L’orunese P.G., cassiere del gruppo, venne condannato a 16 anni e 10 mesi così come C.M.. Il commerciante di Sennori Salvatore Cherchi venne condannato a 4 anni per riciclaggio, mentre per l’emissario Giulio Carta la pena fu di 5 anni di reclusione (pena ridotta in secondo grado a 3 anni). Nel novembre del 1985 Dori e Fabrizio firmano la domanda di grazia, presentata al Presidente della Repubblica, di Salvatore Vargiu.