di Gianni De Iuliis
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese.
Il 27 agosto del 1965 il celebre architetto, all’età di 78 anni (era nato il 6 ottobre 1887 a Le Chaux de Fonds, nel Canton Neuchâtel, in Svizzera), fu stroncato da una attacco cardiaco mentre nuotava nelle acque antistanti la sua casa di Roccabruna sul Capo Martino (Roquebrune Cap Martin), in Costa Azzurra, un piccolo chalet che si era fatto costruire nel 1951 per farne il suo “buen retiro”. La Francia volle tributargli esequie solenni. Fu sepolto nel cimitero di Roquebrune, accanto alla moglie Yvonne.
Tra le figure più influenti della storia dell’architettura contemporanea, Le Corbusier fu ricordato come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell’uso del calcestruzzo armato per l’architettura, è stato anche uno dei padri dell’urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d’Architecture moderne, fuse l’architettura con i bisogni sociali dell’uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo.
Tra il 2016 e il 2017 le sue opere sono state aggiunte alla lista dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Nella motivazione si legge che gli edifici scelti sono «una testimonianza dell’invenzione di un nuovo linguaggio architettonico che segna una rottura con il passato».
«La rivoluzione del Movimento moderno è stata, prima di ogni altra cosa, una rivoluzione tipologica: non c’è stato edificio che ha mantenuto, a rivoluzione compiuta, il tipo o i tipi, il modello o i modelli che esistevano prima» (Ludovico Quaroni)
Il Movimento Moderno nella storia dell’architettura fu un periodo collocato tra le due guerre mondiali, teso al rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell’architettura, dell’urbanistica e del design.
Possiamo riassumere i caratteri del Movimento Moderno in cinque punti:
1. La prima esigenza in ogni edificio è il raggiungimento della migliore utilità possibile;
2. I materiali impiegati e il sistema costruttivo devono essere subordinati a questa esigenza primaria;
3. La bellezza consiste nel rapporto diretto tra edificio e scopo, caratteristiche dei materiali ed eleganza del sistema costruttivo;
4. L’estetica di tutto l’edificio è nel suo insieme senza preminenza di facciate o piante o particolare architettonico. Ciò che è funzionale è anche bello;
5. Come le parti vivono nell’unità dei rapporti reciproci, così la casa vive nel rapporto con gli edifici circostanti. La casa è il prodotto di una disposizione collettiva e sociale.
Nel movimento s’inquadra l’architettura razionale, che rivolgendosi alla ragione dello spettatore deve comunicare purezza, sapere e conoscenza. Anche l’architettura funzionale è figlia di tale movimento. Essa si rispecchia nella definizione di Le Corbusier: «la casa è una macchina per abitare».