Di Gianni De Iuliis
Sir Charles Spencer Chaplin, noto come Charlie (1889 –1977), è stato un attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico britannico, autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo.
Le sue simpatie politiche non furono da lui mai rivelate esplicitamente. Si ritiene fosse un progressista, ma non socialista o comunista, oltre che (cosa da lui invece rivelata) un pacifista. Fu pubblicamente accusato di filocomunismo e nel 1949 divenne uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore Joseph McCarthy. Chaplin negò sempre, con veemenza.
La condanna decisiva nei suoi confronti arrivò nel settembre del 1952 per «gravi motivi di sfregio della moralità pubblica e per le critiche trasparenti dai suoi film al sistema democratico del Paese che pure accogliendolo gli aveva dato celebrità e ricchezza».
Il 4 marzo 1975, dopo molti anni di esilio volontario dal suo Paese d’origine, Chaplin fu nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II. L’onorificenza era già stata proposta nel 1956, ma – in piena guerra fredda – non era stata concessa per il veto imposto dal Foreign Office britannico, sempre a causa delle presunte “simpatie comuniste” di Chaplin.