NATALE AL MUSEO. “Manifestazione interventista (festa patriottica-dipinto parolibero” di Carlo Carrà (1914)


NATALE AL MUSEO. “Manifestazione interventista (festa patriottica-dipinto parolibero” di Carlo Carrà (1914)

di Gianni De Iuliis

MANIFESTAZIONE INTERVENTISTA (FESTA PATRIOTTICA-DIPINTO PAROLIBERO) – CARLO CARRÀ (1914)

Tecnica: tempera, penna, polvere di mica, carte incollate su cartoncino; Dimensioni: 38,5 x 30 cm; Luogo: Collezione Peggy Guggenheim, Collezione Gianni Mattioli, Venezia

Carlo Dalmazio Carrà ha cominciato a dipingere all’età di dodici anni, periodo in cui a causa di una malattia fu costretto a letto per molti mesi. Nella sua lunga storia artistica ha aderito dapprima al Divisionismo, che gli sembrò in un primo momento un movimento in grado di sprovincializzare la pittura italiana di quegli anni. In seguito aderì al Futurismo, collaborando attivamente alla rivista Lacerba, nella quale furono pubblicati i principi ispiratori della pittura futurista. L’ultimo periodo artistico fu quello trascendente, spinto dal desiderio di «essere soltanto se stesso».

L’opera che proponiamo appartiene al periodo futurista. Essa raffigura un volo di foglietti propagandistici e di volantini interventistici lanciati da un aereo su Piazza del Duomo a Milano. Mancano assolutamente figure umane o elementi del paesaggio. I foglietti sembrano volteggiare in cielo ed evocano la folla in tumulto, anzi le scritte che riportano pare riproducano proprio i rumori, il vociare e i cori dei manifestanti.

L’opera fu concepita all’indomani dell’attentato di Sarajevo del 1914 e attesta la posizione interventista dell’autore. Il governo italiano fu sorpreso dalla dichiarazione di guerra dell’Austria (che inviò l’ultimatum senza informare l’Italia) e si dichiarò neutrale, per l’interpretazione in senso difensivo del trattato della Triplice Alleanza.

In Italia ci fu un acceso dibattito tra interventisti e neutralisti, fino alla primavera del 1915. Il 26/4/15 l’Italia firmò in gran segreto il Patto di Londra con le potenze dell’Intesa: l’Italia sarebbe entrata in guerra a fianco dell’Intesa entro un mese, ottenendo in cambio, in caso di vittoria, il Dodecaneso, una parte della Dalmazia e una parte dei possedimenti coloniali tedeschi. La maggioranza dei parlamentari italiani era neutrale, ma la propaganda degli interventisti fu molto efficace, con l’organizzazione di molte manifestazioni in tutto il paese e grazie anche alla partecipazione attiva di molti illustri esponenti della società civile che si dichiararono interventisti, tra cui Gabriele D’ Annunzio. Sappiamo poi come è andata.

L’opera di Carrà rientra tra le attività di sostegno a favore della dichiarazione di guerra contro l’Austria da parte dell’Italia, assecondata da motivazioni irredentiste. Si nota nel dipinto il tricolore italiano e le scritte inneggianti a Trieste italiana. In origine il dipinto era noto come Dipinto parolibero (Festa patriottica). È mutuata infatti la tecnica letteraria definita Parole in libertà coniata da Filippo Tommaso Marinetti. Consiste nell’uso di parole scritte con caratteri e dimensioni diversi, di frasi prive di punteggiatura e non regolate da sintassi. Tale sistema permetteva di creare così messaggi d’effetto e diretti, pubblicati su carta stampata o quotidiani. Proprio in alto a sinistra si leggono i famosi «Zang Tumb Tuum», già usati in una poesia di Marinetti del 1914.