di Gianni De Iuliis
Il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato il ventunesimo e il più recente concilio ecumenico della Chiesa cattolica. Il 21 novembre del 1964 si concluse la terza fase.
La sua convocazione fu annunciata da papa Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 presso la sala capitolare del Monastero di San Paolo di Roma, al termine della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. I lavori conciliari ebbero luogo nel corso di quattro sessioni, la cui lingua ufficiale fu il latino. Nella storia ecclesiastica, fu il concilio che in assoluto diede rappresentanza alla maggior varietà di lingue ed etnie. All’evento furono invitati ad assistere anche alcuni esponenti delle altre confessioni cristiane.
La prima sessione iniziò nell’ottobre 1962 e si interruppe a seguito della morte del Pontefice il 3 giugno dell’anno seguente. Le altre tre sessioni furono convocate e presiedute dal suo successore papa Paolo VI, fino al termine dei lavori l’8 dicembre 1965, solennità dell’Immacolata Concezione. I vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita della Chiesa e la sua apertura alle istanze nel mondo moderno e contemporaneo.
L’importanza del Concilio Vaticano II è stata paragonata a quella del Concilio di Trento e il suo ruolo nel XX secolo e nel futuro della Chiesa è ancora oggetto di dibattito storico e dottrinale.