I lavori dell’Assemblea
L’Assemblea costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946, ed elesse presidente, nella prima seduta, Giuseppe Saragat. Il 28 giugno Enrico De Nicola fu eletto dall’Assemblea Capo provvisorio dello Stato, con 396 voti su 501 votanti.
Prima seduta dell’Assemblea Costituente, il 25 giugno 1946
Enrico De Nicola, eletto alla carica di Capo provvisorio dello Stato, giunge a Montecitorio. E’ il 28 giugno 1946.
In base al già citato decreto n. 98 del 1946 l’Assemblea doveva sciogliersi il giorno dell’entrata in vigore della Costituzione e comunque non oltre l’ottavo mese dalla sua prima riunione.
Il termine di chiusura dei lavori fu prorogato dapprima al 24 giugno 1947 (legge costituzionale 21 febbraio 1947, n. 1) poi al 31 dicembre 1947 (legge costituzionale 17 giugno 1947, n. 2).
L’Assemblea costituente lavorò fino al 31 gennaio 1948 in virtù della prorogatio contenuta nella XVII disposizione transitoria della Costituzione. Le sue commissioni funzionarono anche dopo tale data, fino al mese di aprile del 1948.
Durante l’arco temporale dei suoi lavori, si tennero 375 sedute pubbliche, delle quali 170 dedicate alla Costituzione e 210 ad altre materie. L’Assemblea si riunì due volte in Comitato segreto per dibattere problemi interni.
Intestazione del verbale della prima seduta dell’Assemblea costituente (25 giugno 1946). [ASCD, Costituente, Verbali d’aula, b. 1]
Il 15 luglio l’Assemblea decise l’istituzione di una Commissione speciale incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione da discutere in aula. Il 19 luglio, nella sua prima seduta, tale commissione – che divenne nota col nome di Commissione dei 75 – elesse a proprio presidente Meuccio Ruini, già presidente del Consiglio di Stato.
Intestazione di copertina del quaderno dei verbali della Commissione per la Costituzione (Commissione dei 75). [ASCD, Costituente, Commissione per la Costituzione, b. 74]
La Commissione dei 75 avrebbe dovuto concludere i suoi lavori entro il 20 ottobre: in realtà, lavorò fino al 1° febbraio 1947, organizzandosi in tre sottocommissioni corrispondenti alle principali sezioni previste nella nuova carta costituzionale. La prima sottocommissione, presieduta da Umberto Tupini, doveva occuparsi dei diritti e doveri dei cittadini; la seconda, presieduta da Umberto Terracini, dell’organizzazione costituzionale dello Stato; la terza, presieduta da Gustavo Ghidini, dei rapporti economici e sociali.
Un comitato di redazione (Comitato dei 18) formato dall’Ufficio di presidenza della Commissione dei 75, allargato ai rappresentanti di tutti i gruppi politici, ebbe l’importante e delicato compito di coordinare ed armonizzare il lavoro prodotto dalle tre sottocommissioni.
La fine dei lavori della Commissione dei 75 coincise con le dimissioni di Giuseppe Saragat dalla presidenza dell’Assemblea costituente (12 gennaio 1947), dimissioni conseguenti alla scissione del Partito socialista (scissione di Palazzo Barberini). Al suo posto, alla presidenza dell’Assemblea costituente fu eletto l’8 febbraio Umberto Terracini.
La discussione generale in aula sul progetto di Costituzione iniziò il 4 marzo 1947, dopo la fine del lavoro di coordinamento del testo da parte del Comitato dei 18, e proseguì durante tutto il 1947. Rispetto al progetto varato dalla Commissione dei 75 furono introdotti alcuni importanti mutamenti, tra i quali di particolare rilievo quelli relativi alle funzioni e ai criteri di elezione del Senato.
Uno dei più significativi emendamenti autografi al progetto di Costituzione [ASCD, Costituente, Comitato di redazione o dei 18, b. 68, fasc. 19]
L’Assemblea costituente votò a scutinio segreto il progetto di Costituzione il 22 dicembre 1947. La nuova carta costituzionale venne approvata con 214 voti a favore e 145 contrari, fu promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947, fu pubblicata nello stesso giorno in una edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale.
Entrò in vigore il 1° gennaio 1948.
Il Capo provvisorio dello Stato promulga la Costituzione il 27 dicembre 1947.