1947 – Dopo essere stato spento per una revisione, L’ENIAC, il primo calcolatore elettronico digitale, viene riacceso. Continuerà le sue operazioni fino al 2 ottobre 1955


 

Eniac è considerato il primo computer elettronico general purpose della storia.
Fu progettato e costruito alla Moore School of Eletrical Engineering, ex scuola universitaria dell’Università della Pennsylvania, per il Ballistic Research Laboratory, ex centro di ricerca dell’esercito degli Stati Uniti d’America.
La data di nascita del primo calcolatore si fa convenzionalmente risalire al 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il Governo americano subì una forte pressione al fine di realizzare una macchina da calcolo.
Il calcolatore conosciuto con il nome di Eniac, Electronic Numerical Integrator and Calculator, doveva, perciò, essere capace di risolvere principalmente i problemi di calcolo balistico per il lancio dei proiettili d’artiglieria.
Il progetto venne affidato a due scienziati, J. Mauchly e J. Eckert, che portarono a termine il lavoro progettando un computer che occupava una superficie di 180 metri quadrati e che pesava 30 tonnellate.

Oltre alle dimensioni notevoli, il primo computer si presentava con diverse limitazioni. I suoi due principali limiti erano che, da una parte necessitava di un lungo tempo per essere programmato, mentre dall’altra consumava fino a 150 kilowatt di potenza. Per questo motivo, quando venne messo in funzione per la prima volta, tutte le luci del quartiere ovest della città si spensero provocando un black – out generale.
Per amplificare le onde radio di Eniac, gli scienziati pensarono di sfruttare le potenzialità della valvola termoionica, nata nel 1906, trasformandola in un velocissimo interruttore di circuiti. L’Eniac divenne così il primo strumento di calcolo senza parti meccaniche in movimento, ma costituito esclusivamente di circuiti elettronici.
Pur essendo digitale, l’Eniac funzionava tramite sistema numerico decimale; infatti, la sua memoria poteva contenere solo 20 numeri di 10 cifre ciascuna e l’input era attivato da schede di carta perforate: riconosceva il segno di un numero, confrontava i numeri tra loro ed eseguiva di conseguenza le operazioni di addizione, sottrazione, radice quadrata, divisione e moltiplicazione.

Nell’inverno del 1946 – 1947 l’Eniac venne smantellato e tornò operativo pochi mesi dopo, precisamente nell’agosto del 1947.
Nel 1973, un giudice federale americano annullò il brevetto di Mauchly ed Eckert, stabilendo che l’Eniac derivava, in realtà, dal computer di J. Atanasoff e C. Berry, costruito nel 1939, noto con la sigla di “ABC”.
Anche se l’Eniac non è considerato il primissimo computer della storia, come invece è il calcolatore a valvole denominato Colossus, realizzato nel pieno dei combattimenti della Seconda Guerra Mondiale da un gruppo di matematici e ingegneri inglesi per decodificare le comunicazioni segrete tra Hitler e i suoi generali, come primo computer esistente, l’Eniac rimane comunque una grande scoperta che può, sicuramente, appartenere a ciò che nel mondo di oggi si definisce come un vero e proprio computer preistorico.

Infatti, la sua importanza e la sua storia sono stati d’ispirazione per la progettazione, a partire dagli anni 70’, dei cosiddetti computer moderni.

Fonte: toscodata.it/