Abbattere un record è qualcosa che ognuno di noi ha sempre sognato.
Tiriamo indietro il calendario diciamo di due secoli, le auto erano lungi da venire ma il desiderio di passare il limite era già forte. Del resto, l’uomo cerca sempre un buon modo per cercare di uccidersi, spesso tirando in ballo la velocità. Escludendo cavallo, velocipede e carriola, restava un solo mezzo per tentare il maximum attack e che lo vogliate o no tutto è iniziato con la locomotiva a vapore.
Il 3 giugno 1938 la Mallard con il suo treno di prova che include una carrozza dinamometrica con strumenti per registrare velocità e potenza erogata si lancia verso la storia imbroccando la leggera discesa di Stoke Bank e chiudendo il discorso con un 126 miglia orarie o 202,6 km/h. Tanto per darvi un’idea, tutto il biellismo della locomotiva sta girando alla folle velocità di 530 rpm e tutto si affida a bronzine che digeriscono migliaia di chilogrammi forza. Una in particolare, quella interna del cilindro centrale, tende a fondere e nel dubbio i tecnici mettono una carica al gusto d’anice come indicatore di surriscaldamento. Fusione che in effetti avviene e costringe la Mallard a tornare mesta in officina per riparazioni. La classica sbiellata al track day de noi altri.
Articolo di Lorenzo Pantani – fonte: rollingsteel.it/
15