Dal 1861 al 1876, dopo l’Unità d’Italia, la Destra storica andò al potere. Oltre agli obiettivi politici ed economici, la classe dirigente ne aveva uno più ambizioso e più urgente in politica estera: completare l’Unità d’Italia, annettere cioè il Veneto e lo Stato pontificio.
Per quanto concerne il Veneto si optò per la via diplomatica, e l’occasione giunse con la guerra austro – prussiana.
Nel 1866 ci fu il trattato italo – prussiano, voluto da Bismarck per impegnare l’Austria su più fronti. Inizia in Italia la III Guerra d’Indipendenza, combattuta contro gli austriaci. L’Italia fu sconfitta a più riprese dall’esercito austriaco, ma vinse ugualmente la guerra per la vittoria della Prussia di Bismarck.
Il 3/10/66 ci fu la pace di Vienna. L’Italia ricevette il Veneto da Napoleone III. Una vittoria di cui essere poco fieri.
Nella mattina del 19 ottobre il generale francese Le Bœuf, che alloggiava nell’albergo Europa a Venezia, riunì il commissario militare austriaco generale Karl Möring, il generale italiano Thaon di Revel, la municipalità di Venezia, la commissione incaricata di ricevere il Veneto e i cdiplomatici austriaci, francesi e italiani per espletare le procedure del passaggio del potere.
La riconsegna del Veneto venne presentata da Le Bœuf con la seguente dichiarazione:
«In nome di S. M. l’Imperatore dei Francesi, … : Noi Generale Le Boeuf visto il trattato firmato a Vienna il 24 Agosto 1866 tra l’Imperatore dei Francesi e l’Imperatore d’Austria circa il Veneto. Vista la consegna a Noi fatta del Veneto il 19 Ottobre 1866 dal Generale Móhring Commissario di S.M. l’Imperatore d’Austria nel Veneto. Dichiariamo di restituire il Veneto a se stesso a ciò le popolazioni dispongano del loro destino e possano esperire liberamente col suffragio Universale i loro voti per l’annessione del Veneto al Regno d’Italia».
Il plebiscito del Veneto avvenne nelle giornate di domenica 21 e lunedì 22 ottobre 1866 e sancì l’annessione al Regno d’Italia delle terre cedute alla Francia dall’Impero austriaco a seguito della terza guerra d’indipendenza.