1851 nasce la prima Singer, un’invenzione che cambiò il mondo del cucito


 

Negli USA, Isaac Singer ottiene il brevetto per la sua macchina da cucire a doppia impuntura. Messa a punto in 11 giorni e con 40 dollari di spesa, l’invenzione presenta un’importante innovazione che segnerà il futuro delle macchine da cucire: un pedale che permette di aumentare la potenza della forza motrice e di conseguenza la velocità nel cucito, riducendo la fatica fisica.

Ad oggi la Singer Corporation è una delle più famose aziende produttrici di macchine per cucire che produce macchine per cucire tecnologicamente avanzate coadiuvate sistemi elettronici e informatici che facilitano numerosi aspetti del cucire ed il software dedicato viene aggiornato. La Singer fa parte di un gruppo denominato SVP Worldwide (SVP dalle iniziali dei marchi Singer, Viking e Pfaff), con sede ad Hamilton, Bermuda.

Arrivano le Singer

L’ominimo inventore statunitense ottiene il brevetto per la prima macchina per cucire e fonda la I.M. Singer & Company assieme ad Edward C. Clark (un avvocato di New York) il 12 agosto del 1851. La Singer Sewing Machine è venduta in tutti gli Stati Uniti. Nel giro di soli due anni la Singer è la principale azienda statunitense nel settore della produzione e vendita di macchine per cucire. La società cambia nome nel 1853 diventando la Singer Manufacturing Company e lo stesso anno apre uno stabilimento di produzione a New York. Le prime macchine per cucire Singer costruite a New York sono vendute al prezzo di 100 dollari.

Fatti antecedenti

Isaac Merrit Singer, inventore di Pittstown, nel 1850 ebbe modo di analizzare il funzionamento della macchina di Lerow e Blodgett (una macchina per cucire industriale che nel funzionare provocava una torsione del filo ad ogni rotazione). Dopo aver esaminato la macchina, osservò: «Invece di far seguire alla navetta un moto circolare, io la farei muovere in avanti e indietro su una linea diritta. Invece di una barra d’ago che spinge orizzontalmente un ago curvo, io userei un ago diritto e lo farei lavorare verticalmente, su e giù».

A quel punto Singer decise di investire tempo e denaro per dar vita ad una macchina innovativa: dopo 11 giorni e 40 dollari spesi nacque la prima macchina per cucire a marchio di fabbrica. La nuova macchina utilizzava un ago diritto e una navetta trasversale, presentava un braccio sospeso, un piano su cui appoggiare il capo in lavorazione, un piedino che ancorava il tessuto per evitare che venisse trascinato in alto dal moto dell’ago, e una ruota per il trasporto del tessuto che sporgeva da un’apertura nel piano di lavoro. L’inventore aveva inventato inoltre una soluzione innovativa per la forza motrice del meccanismo: l’utilizzo di un pedale simile a quello dei filatoi a mano dell’epoca che permetteva una potenza maggiore (e una conseguente maggiore velocità) nel cucito con meno fatica fisica.

Gli anni successivi

Nel corso dei decenni successivi sarà un grande successo commerciale con la produzione e la diffusione dei prodotti Singer in numerosi paesi. Tra il 1856 e il 1858 conquisterà il mercato europeo, con la costruzione della prima sede a Glasgow (in Scozia) e arriverà il primo modello per uso domestico.

Il periodo dei conflitti bellici

L’avvento delle guerre mondiali porterà la casa produttrice, come molte altre imprese industriali, a rallentare o a fermare la produzione. Nel 1913 la Singer raggiungeva i 3 milioni di pezzi venduti l’anno. Altro momento di difficoltà fu il periodo della Grande depressione seguito al crollo della borsa americana del 1929, anno dell’acquisizione della Standard Sewing Machine Company e della massima espansione produttiva (con 9 impianti di produzione nel mondo, 27.000 dipendenti, 3.000 modelli prodotti).

Con la seconda guerra mondiale la Singer sospese la produzione di macchine per cucire per assicurarsi gli appalti pubblici per la produzione di armi. La sospensione comunque derivava dal fatto che, per effetto delle disposizioni dell’agenzia governativa statunitense che supervisionava la produzione di guerra, la WPB, erano state fermate le fabbriche che utilizzavano rame, ferro, acciaio ed alluminio per scopi civili. L’ordine di cessare la produzione delle macchine da cucire arrivò con il “Limitation Order L-98” divenuto effettivo il 15 giugno del 1942.

Già nel 1939 alla Singer è stato assegnato dal governo americano uno studio di produzione della pistola modello 1911A1. Il 17 aprile 1940 viene eseguito un ordine di 500 unità per la produzione del modello 1911A1. Queste pistole saranno numerate nell’intervallo n°S800001 – S800500. Le pistole costruite dalla Singer hanno oggi un notevole valore collezionistico. In seguito la Singer decise in seguito di orientarsi sulla costruzioni di componenti per bombe e artiglieria. Solo nel 1951 la Singer tornerà ai livelli di produzione prebellici.

L’epoca moderna

Nel centenario della sua fondazione (1951) la Singer raggiunge quota 307,8 milioni di dollari di ricavi, un risultato che con la stabilizzazione dell’economia mondiale del secondo dopoguerra arriverà a toccare i 507 milioni alla fine del decennio. La seconda metà del Novecento è caratterizzata alla Singer dalla politica di diversificazione del prodotto (anche se già nel ’29 era stato commercializzato il primo aspirapolvere marcato Singer). Gli anni Sessanta sono gli anni delle grandi acquisizioni: la Packard Bell Electronics nel 1966 e la General Precision Equipment Corporation nel 1968. Lo scopo è entrare all’interno del settore delle macchine per ufficio e delle apparecchiature di controllo industriale. Nel 1963 la Singer Manufacturing Company diventa The Singer Company, nel 1966 l’azienda raggiunge per la prima volta il miliardo di dollari di ricavo annuale.

Gli anni Settanta continueranno a vedere la Singer come un’azienda in costante crescita: nel 1971 si raggiungeranno i due miliardi di ricavo, il numero degli azionisti sarà di 60.000 e i dipendenti saliranno a 120.000 in tutto il mondo. Nel 1975 grazie allo sviluppo dell’elettronica la casa produttrice presenterà la prima macchina per cucire elettronica della storia, la Athena 2000. La produzione dalla metà degli anni Settanta sarà orientata sempre più verso modelli elettronici che troveranno il loro completo sviluppo negli anni Ottanta e gli anni a seguire grazie al progredire della ricerca scientifica nel campo dell’elettronica.

Fonte: L’occhio.it