18 settembre 1943. Gli Ebrei di Minsk vengono massacrati a Sobibor


di Gianni De Iuliis

 

Sobibór fu uno dei principali campi di sterminio del regime nazista durante l’Olocausto.

Costruito a marzo del 1942, il campo prende il nome del villaggio presso il quale venne edificato, ora parte del Voivodato di Lublino in Polonia. Con Bełżec e Treblinka fu uno dei tre campi di sterminio nazisti costruiti nell’ambito dell’Operazione Reinhard.

Gli internati, qui deportati tramite convogli ferroviari, erano in gran parte ebrei, prigionieri di guerra sovietici e zingari. All’arrivo al campo i prigionieri erano immediatamente separati: alcuni erano destinati al lavoro forzato, altri, la maggior parte, alle camere a gas. A Sobibór furono uccise, secondo l’United States Holocaust Memorial Museum, circa 167 000 persone, ma secondo altri le vittime furono tra 200 000 e 250 000, delle quali 207 000 provenienti dalla Polonia, 31 000 dalla Cecoslovacchia, 10 000 dalla Germania e dall’Austria, 4 000 dalla Francia, 14 000 dalla Lituania, e 34 313 dai Paesi Bassi. Fra le vittime di Sobibór vi è anche Helga Deen, autrice del diario Kamp Vught in cui racconta la sua esperienza di precedente prigionia nell’altrimenti detto Campo di concentramento di Herzogenbusch.