18 maggio 1998. Si apre per Microsoft il caso antitrust


di redazione

Il 18 maggio del 1998 il dipartimento alla Giustizia americano e 19 Stati degli USA denunciano Microsoft con l’accusa di concorrenza sleale e pratiche di monopolio. La richiesta avanzata dai legali dell’accusa, che definiscono la politica commerciale del colosso informatico “una campagna predatoria di monopolizzazione condotta per anni”, è l’eliminazione del browser Internet Explorer dal sistema operativo Windows 98.

Il processo davanti alla corte federale che ne consegue inizia il 19 ottobre di quell’anno, presieduto dal giudice Thomas Jackson. La sentenza arriverà il 7 giugno del 2000,

Microsoft è dichiarata colpevole di aver violato le leggi antitrust degli Stati Uniti e viene sancita la divisione dell’impero di Bill Gates in due diverse aziende, per eliminare la posizione di monopolio.

Gates presenta subito (13 giugno 2000) ricorso in appello contro la decisione del giudice Jackson e la Corte d’appello di Washington, con decisione del 19 giugno, accetta di rinviare lo scorporo dell’azienda.

Il 26 settembre del 2000 la Corte Suprema degli Stati Uniti decide di rinviare la revisione del processo contro la Microsoft per violazione delle norme antitrust alla Corte di Appello, si arriva così al 12 gennaio 2001, quando il governo federale chiede alla Corte di Appello la conferma della sentenza di primo grado.

Ma la Corte d’appello rigetta l’ordine di smembrare l’azienda di Gates e la Microsoft chiedeche il caso venga esaminato dalla Corte Suprema. Già nel settembre 2001 il dipartimento di giustizia del governo federale americano cambia orientamento, annunciando che non chiederà più lo smembramento della Microsoft. Tra l’azienda di gates e il dipartimento di giustizia si instaura una serrata trattativa alla ricerca di un accordo di transazione.

Dopo che la Corte Suprema non accetta di esaminare il caso, il 13 ottobre 2001 viene nominato mediatore nella trattativa tra le parti il giudice Eric D. Green, docente della Boston University. Microsoft e dipartimento della giustizia raggiungeranno un’intesa il 31 ottobre, con soddisfazione di Bill gates, che definisce l’accordo “giusto e ragionevole”.

Intanto è stato lanciato dall’azienda il nuovo sistema operativo Windows XP, ma 18 Stati americani e il distretto di Columbia insistono nella causa antitrust contro Microsoft. Ed anche l’Unione Europea assegna un tempo all’azienda per rispondere all’accusa di violare le normative antitrust.

Fin qui la cronaca dei principali avvenimenti della clamorosa causa antitrust che ha visto contrapporsi da un lato la mega azienda di Gates e dall’altro il governo statunitense, che in precedenza aveva sempre garantito il rispetto delle norme antitrust, tanto da smembrare una società come la ATT per impedirne la posizione dominante, ma non si era mostrato altrettanto reattivo di fronte agli sviluppi del mercato informatico.
Una certa inerzia del governo americano permise ad una società come la Microsoft di crescere fino a raggiungere una dimensione monopolistica nel mercato interno ed internazionale.

Nel tempo, l’inarrestabile diffusione di Internet ha comportato una sorta di moratoria nella possibilità di applicare alla rete la normativa sulla proprietà intellettuale e la delicata questione è ancora oggi del tutto aperta.

Durante l’accesa controversia il dipartimento di giustizia americano ha sposato le proteste degli altri produttori di software contro la posizione dominante di Microsoft, chiedendo al giudice federale di vietare a Microsoft di costringere i costruttori di personal computers a pre-installare il programma Internet Explorer sulle proprie macchine come condizione per poter ottenere la licenza per il sistema operativo Windows 95. Il Ministero aveva anche chiesto una multa da un milione di dollari al giorno per disobbedienza, nel caso che Microsoft non avesse cambiato la propria politica commerciale, ma la richiesta era stata respinta.
Il processo antitrust ha reso più complessa la commercializzazione negli USA di Windows 98, ma la battaglia per il dominio del mercato dei sistemi operativi aveva già visto il Macintosh della Apple ed altri perdere grosse quote di mercato, mai più recuperate, a favore di Windows.

Anche in Europa la commissione Ue nel febbraio del 2008 ha inflitto una multa di 899 milioni di euro a Microsoft. Il gigante dell’informatica è stato accusato di aver continuato ad abusare della sua posizione dominante anche dopo una prima condanna da parte della Commissione Ue, nel 2004, per abuso di posizione dominante.