17 miliardi dal decreto Aiuti bis


Secondo Draghi la crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto stimato per tutto il 2022, più degli altri paesi Europei: “è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del governo che ha sostenuto senza esitazione l’economia mantenendo l’obiettivo della riduzione del deficit e del debito/pil”. Nessun accordo è stato raggiunto in Senato per approvare la delega fiscale

di redazione

Il Governo dimissionario di Mario Draghi dichiara che il Decreto aiuti bis  rappresenta “Un altro provvedimento di sostegno per le famiglie, di protezione per quelle più vulnerabili, di aiuti alle imprese, di proporzioni straordinarie”.

“Il provvedimento – ha aggiunto Draghi – è stato condiviso con le parti sociali e i partiti della maggioranza e dell’opposizione. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questa condivisione e voglio in particolare ringraziare il ministro Franco che quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3 finanziarie? Quattro finanziarie? Insomma ha prodotto assieme a tutta la struttura del ministero uno sforzo straordinario che non credo abbia precedenti”.

Secondo Draghi la crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto stimato per tutto il 2022, più degli altri paesi Europei: “è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del governo che ha sostenuto senza esitazione l’economia mantenendo l’obiettivo della riduzione del deficit e del debito/pil”

Il Decreto aiuti bis contiene norme riguardanti “la proroga delle bollette e delle misure per i carburanti, la rivalutazione delle pensioni e un ulteriore taglio del cuneo fiscale, misure a sostegno delle aziende agricole contro la siccità e misure per gli enti territoriali”, altre “per attrarre investimenti nei settori ad alta tecnologia, per esser chiari i semiconduttori. Vogliamo che le grandi imprese investano sempre di più in Italia e vogliamo favorire l’occupazione”.

“Tutti i provvedimenti”, ha continuato il premier uscente, “presi hanno il carattere di urgenza e in questo senso rientrano pienamente negli affari correnti. Vorrei riuscire ad arrivare a dare al governo successivo il conseguimento di tutti gli obiettivi di quest’anno”.

Il governo – ha aggiunto Draghi – ha diversificato l’offerta del gas e oggi la nostra posizione è decisamente migliore rispetto agli altri paesi europei per stabilità di forniture e il livello degli stoccaggi è oltre il 70%”.

Questo è, secondo Draghi, il  quadro della situazione del paese.

Nessun accordo è stato raggiunto oggi in Senato per approvare la delega fiscale. Le forze politiche si sono impegnate a votarla il 6/7 settembre. Una settimana fa sembrava essere stata trovata un’intesa di maggioranza per licenziare la riforma della delega fiscale al Senato senza correttivi rispetto alla versione faticosamente approvata alla Camera.

I lavori di palazzo Madama, per ora, concluso il ddl sulla giustizia tributaria sono rinviati ai primi di settembre. Insieme alla delega fiscale, anche il dl aiuti bis e i ddl sull’ergastolo ostativo  e sull’equo compenso.

Tutto rinviato in attesa dei nuovi lavori. Niente vacanze per i nostri ‘cari’ parlamentari, la pausa estiva coincide con una campagna elettorale del 25 settembre, senza esclusioni di colpi … saranno impegnatissimi, non disturbiamoli.