17 luglio 1998. Nicola II di Russia e la sua famiglia seppelliti a San Pietroburgo 80 anni dopo essere stati uccisi dai bolscevichi


di Gianni De Iuliis

Il 17 luglio del 1998, a San Pietroburgo, Nicola II di Russia e la sua famiglia vengono seppelliti nella cappella di Santa Caterina, 80 anni dopo essere stati uccisi dai bolscevichi.

Fine dei Romanov è un’espressione impiegata dagli storici per designare l’insieme di esecuzioni compiute dal nuovo potere sovietico contro membri della ex famiglia imperiale. Dalla rivoluzione d’ottobre del 1917 ai primi del 1919 furono giustiziate una ventina di persone di ambo i sessi, circa un terzo dei membri adulti della famiglia imperiale, a partire dal deposto imperatore Nicola II con tutta la sua famiglia e tutti coloro che li accompagnavano al seguito.

Quando i corpi vennero sepolti nel luglio del 1998, vennero indicati come “vittime cristiane della rivoluzione” piuttosto che come membri della famiglia imperiale. Il patriarca Alessio II di Mosca, si rifiutò di officiare alla sepoltura e proibì a tutti i vescovi di prendervi parte perché la chiesa ortodossa non prendesse una linea nel contenzioso.