16 MARZO – 1968 – Guerra del Vietnam: soldati statunitensi torturano, stuprano e uccidono 504 civili durante il massacro di My Lai


 

Di Gianni Deiuliis

Il massacro di Mỹ Lai, conosciuto anche come massacro di Sơn Mỹ, fu un massacro di civili inermi che avvenne durante la guerra del Vietnam, quando i soldati statunitensi della Compagnia C, 1º Battaglione, 20º Reggimento, 11ª Brigata della 23ª Divisione di Fanteria dell’esercito statunitense, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 504[1] civili inermi e disarmati, principalmente anziani, donne, bambini e neonati.

Il massacro fu fermato dall’equipaggio di un elicottero statunitense in ricognizione, che atterrò frapponendosi tra i soldati americani e i superstiti vietnamiti. Il pilota e warrant officer Hugh Thompson Jr., affrontò i capi delle truppe americane e disse che avrebbe aperto il fuoco su di loro se non si fossero fermati. Mentre due membri dell’equipaggio dell’elicottero – Lawrence Colburn e Glenn Andreotta – puntavano le loro armi pesanti contro i soldati che avevano preso parte alle atrocità, Thompson diresse l’evacuazione del villaggio. I membri dell’equipaggio furono accreditati di aver salvato almeno undici vite. Trent’anni dopo, i tre furono premiati con la Soldiers Medal, l’onorificenza più alta dell’esercito statunitense per atti di coraggio che non coinvolgano il nemico.