16 gennaio 1969. Praga: Jan Palach si dà fuoco per protestare contro l’invasione sovietica


di Gianni De Iuliis

Il 16 gennaio 1969 lo studente cecoslovacco Jan Palach si diede fuoco in piazza San Venceslao a Praga per protestare contro l’invasione sovietica.

Jan Palach (1948 –1969) è stato un patriota cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica.

Di confessione protestante, era iscritto alla Facoltà di filosofia dell’Università Carlo IV di Praga; assistette con interesse alla stagione riformista del suo paese, chiamata Primavera di Praga. Nel giro di pochi mesi, però, quest’esperienza fu repressa militarmente dalle truppe dell’Unione Sovietica e degli altri paesi che aderivano al Patto di Varsavia.

Palach e alcuni suoi amici decisero di manifestare il loro dissenso attraverso una scelta estrema: immolare le proprie vite suicidandosi. Erano cinque e Palach fu il primo. Nel tardo pomeriggio del 16 gennaio 1969 il giovane si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, e si fermò ai piedi della scalinata del Museo Nazionale. Si cosparse il corpo di benzina e si appiccò il fuoco con un accendino.