17 maggio 2024: giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia.


di Patrizia Orofino

Le dichiarazioni rese oggi, dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyer, su X, a favore dei diritti LGBTIQ, risuonano in modo imponente nella conferma di essere al fianco della comunità arcobaleno e della scelta libera di amare senza paura ed in piena libertà, il partner di cui ci si innamora, a prescindere dal suo genere.
Abbiamo raggiunto telefonicamente, Iryna Shaparava, referente delle famiglie Arcobaleno, in Veneto ed abbiamo chiesto una sua opinione sull’argomento: – “34 anni fa l’omosessualità veniva cancellata dalla lista delle malattie mentali.
In questi anni l’Europa ha fatto passi da gigante per il pieno riconoscimento delle differenze, la società è diventata più ampia e più aperta, ed è stata raggiunta la parità di diritti per tutte e tutti.
Ma non in Italia.
Nonostante i molteplici ammonimenti da parte dell’Europa, migliaia di famiglie omo parentali in Italia continuano ad essere discriminate dall’assenza di leggi che riconoscano il loro stato di famiglia, che riconoscano entrambi i genitori alle bambine e ai bambini nati in Italia o all’estero, che permettano di accedere ai percorsi di procreazione medicalmente assistita e all’istituto dell’adozione.
In Italia le famiglie arcobaleno vengono perseguitate dalla politica omofoba e le loro figlie e i loro figli vengono definiti “frutti di un reato”.
I principi di eguaglianza e di non discriminazione, citati dal Presidente Mattarella, non vengono applicati a tutte e tutti.
Per combattere i pregiudizi e l’omolesbobitransfobia, è fondamentale il sostegno della classe politica, ma anche e soprattutto costruire una società più aperta c
he sappia vedere le differenze come una ricchezza.