di Gianni De Iuliis
Ad Extirpanda (dal latino: “Per estirpare”) è una bolla pontificia emessa il 15 maggio 1252, ad opera di papa Innocenzo IV, con la quale si permetteva agli inquisitori di applicare la tortura agli eretici e e la cui validità fu confermata sia da papa Alessandro IV il 30 novembre 1259 sia da papa Clemente IV il 3 novembre 1265.
La bolla era indirizzata ai podestà della Lombardia, della Romagna e della Marca Trevigiana. Secondo la bolla, quando qualcuno era sospettato di eresia doveva essere interrogato dal vescovo diocesano oppure da un suo vicario. Se il sospettato era ritenuto colpevole d’eresia, veniva rimandato al podestà, che era autorizzato a disporre della tortura, perché confessasse apertamente l’eresia di cui era stato riconosciuto colpevole e indicasse i nomi di altri eretici. Questa approvazione è dichiaratamente pubblicata per fronteggiare l’insorgere dei numerosi movimenti eretici del XIII secolo; l’atto prende infatti il nome da uno dei suoi passaggi iniziali, che indicando la finalità della decisione recita:
«Ad extirpanda de medio Populi Christiani haereticae pravitatis zizania…» («Per estirpare la maligna diffusione della pravità eretica da mezzo al popolo Cristiano…»)