di Gianni De Iuliis
Margaret Hilda Thatcher, baronessa Thatcher (1925 –2013), è stata una politica britannica.
Fu Primo ministro del Regno Unito dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990, prima donna ad aver ricoperto tale incarico. Dal 1975 al 1990 fu inoltre leader del Partito conservatore britannico.
Al suo nome è legata la corrente politico-economica denominata thatcherismo, che fonde il conservatorismo con il liberismo di Milton Friedman. Era conosciuta anche come la Lady di ferro, in inglese The Iron Lady.
Con la Thatcher e Reagan s’impone una politica neo-liberista: combattere la crisi eliminando la presenza dello Stato in economia. Il mercato, liberato da ogni vincolo statale, avrebbe potuto garantire la ripresa: fare crescere i profitti; sostenere gli investimenti; diminuzione della pressione fiscale sulle imprese; compressione dei salari; tagli al Welfare State.
L’obiettivo principale della Thatcher fu il rilancio dell’economia. Riuscì a raggiungerlo mediante una politica aggressiva ed estremamente liberista. I suoi principali interventi:
Privatizzazioni del settore pubblico;
Modernizzazione dell’apparato produttivo;
Riduzione della spesa pubblica e dei costi del Welfare;
Ridimensionamento del potere dei sindacati;
Smantellamento del settore dell’estrazione del carbone, giudicato poco produttivo (un anno di scioperi, ma la Thatcher ottenne il risultato).
In politica estera rafforzò i rapporti con gli USA, trascurando totalmente l’Europa.
Ottenne il rilancio dell’economia e la riduzione del deficit pubblico, ma abbassò gli standard qualitativi e quantitativi dei servizi sociali e assistenziali, aumentando le diseguaglianze sociali.