12 aprile 1961. Yuri Gagarin primo uomo nello spazio


di Andres

Quanta acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 12 aprile 1961, quando Yuri Gagarin divenne il primo uomo a raggiungere l’orbita e ad ammirare la Terra come nessuno l’aveva mai vista.
“Vedo la Terra circondata da foschia. Mi sento bene. Com’è bello”, queste furono le sue prime parole dallo spazio, a bordo della capsula Vostok.
Gagarin, denominato il Cristoforo colombo dello spazio, sale a bordo della capsula, a soli 27 anni, un anno prima dello statunitense, John Glenn, che andrà in orbita il 20 febbraio 1962.
Muore pochi anni dopo, il 27 marzo 1968, in un incidente aereo con un MIG-15 avvenuto in circostanze poco chiare.
Le Nazioni Unite hanno istituito per il 12 aprile la Giornata mondiale del volo umano nello spazio, una giornata celebrativa del volo di Gagarin.
E dopo quel volo, ne sono susseguiti altri. Due anni dopo, il 14 giugno 1963, l’Urss manderà anche la prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova. Il 18 marzo 1965 il sovietico Aleksej Leonov fu il primo a ‘passeggiare’ fra le stelle, mentre il 20 luglio 1969 l’americano Neil Armostrong lasciava sul suolo della Luna l’impronta del celebre “piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”.
Nel 1971 la prima stazione spaziale sovietica Saljut, oggi in orbita c’è la Stazione Spaziale Internazionale (nata dalla collaborazione fra Nasa, Russia, Europa, Canada e Giappone).
Nel frattempo, la conquista dello spazio non conosce tregua. Il Rover Perseverance della Nasa è atterrato su Marte dove cercherà tracce di vita marziane e non solo.
Intanto si stanno già progettando, grazie agli investimenti dei privati, voli per il turismo spaziale con mete ambiziose come la Luna e Marte.
Da sempre l’uomo ha guardato verso il cielo, per estendere i propri orizzonti e per ampliare i propri limiti, non soltanto fisici ma soprattutto filosofici, scientifici e culturali.