11 GENNAIO – 1999 – Muore Fabrizio De André.


Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999), soprannominato anche con l’appellativo “Faber”, datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio, è considerato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi.
Lo ricordiamo mediante una serie di frasi tratte dalle sue canzoni, dai suoi libri e dalle sue interviste.
– La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà.
– Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?
– Mentre lui le insegnava a fare l’amore, lei gli insegnava ad amare
– Caro Andrea, ti sono amico perché sei l’unico prete che non mi vuole mandare in paradiso per forza. (Parlando di Don Andrea Gallo)
– Essere se stessi è una virtù esclusiva dei bambini, dei matti e dei solitari.
– Se i cosiddetti “migliori” di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po’ vivremmo in un mondo infinitamente migliore.
– Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane; ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame (Nella mia ora di libertà).