di Gianni De Iuliis
Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, 27 settembre 1800 – Ca’ Tiepolo, 10 agosto 1849) è stato un patriota italiano che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome Ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (“grassottello”).
La prima trasposizione cinematografica di Angelo Brunetti risale al 1915, con il film muto Ciceruacchio, prodotto dalla romana Tiber Film e diretto da Emilio Ghione, nel quale il patriota italiano venne interpretato da Gastone Monaldi. Si tratta di una pellicola oggi perduta.
Nel 1952 Ciceruacchio è presente in Camicie rosse di Goffredo Alessandrini e Francesco Rosi. La scena della fucilazione ritrae il figlioletto che, gridando e piangendo, corre verso il padre che sta per essere fucilato. Lo abbraccia, quasi a parargli i colpi di fucile, ma viene colpito a morte anche lui. Anche in questo film la scena della fucilazione si svolge prima di sera, ma il cupo paesaggio del delta padano, esaltato dalle immagini in bianco e nero, sembra collocarla temporalmente di notte.
Nel 1990 ne In nome del popolo sovrano di Luigi Magni Ciceruacchio compare impersonato dal noto attore Nino Manfredi. Nel film di Luigi Magni, la fucilazione sua e del figlioletto è ambientata di giorno e anteposta a quelle di Ugo Bassi e Giovanni Livraghi.
Nel 2012 viene ricordato anche in Anita Garibaldi, mini serie in due puntate per la televisione trasmessa da Rai 1 diretta da Claudio Bonivento e interpretata da Valeria Solarino e Giorgio Pasotti, in cui Ciceruacchio viene interpretato da Giorgio Gobbi.