“Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, grazie soprattutto agli agrichef, i cuochi contadini che utilizzano i prodotti da loro stessi coltivati in azienda, a far scegliere l’agriturismo – sottolinea la Coldiretti – è anche la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane.
Una spinta al turismo green dinanzi alla quale molte delle 25mila aziende agrituristiche presenti in Italia si sono attrezzate.
Molte strutture – continua la Coldiretti – si sono attrezzate anche per la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia”.
Riguardo la produzione di fave, simbolo del primo maggio insieme al pecorino, “quest’anno – spiega Coldiretti -quest’anno ha subito un lieve calo tra freddo e assenza di precipitazioni, ma i prezzi sono rimasti più che accessibili, tra 2 e 3 euro al chilo, nonostante i rincari dei costi legati alla guerra in Ucraina pesino sui bilanci delle aziende ortofrutticole tricolori”. (ANSA).
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